Matteo Della Rovere a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra sarà venerdì 25 ottobre, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza di Matteo Della Rovere – con il suo libro Amare note. Scherzo su Mozart e Rossini (La Lepre Edizioni) – in un incontro a cura di Claudio Strinati e con la partecipazione di Filippo La Porta.
 
L’autore
Matteo della Rovere è nato in Italia. Si definisce “un cane sciolto”, sia come essere umano che come scrittore. Attualmente vive negli Stati Uniti, dove divide il suo tempo tra lo scrivere e la musica, due amori paralleli che da sempre segnano la sua vita.
 
Il libro
Come mai Mozart, genio riconosciuto e apprezzato nei secoli, non ha una tomba, neppure una croce sotto cui porre un fiore? A cosa fu dovuto l’improvviso spegnersi della straordinaria creatività di Rossini, il quale morì a settantasei anni, ma smise di comporre quasi quaranta anni prima? Il romanzo, che si svolge sullo sfondo di un inizio Ottocento sconvolto dalle guerre napoleoniche, tenta di rispondere a queste domande con una ipotesi fantasiosa, ma intrigante. Una storia d’amore e di inganni, animata dai colori tipici del melodramma, ma anche dalla speranza di redenzione dello spirito umano.
 
 
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube
 
 

Corrado Augias a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
eccoci dunque all’ultimo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”: venerdì prossimo 7 giugno, alle ore 17.30, tornerà a trovarci – graditissimo ospite – Corrado Augias.

   

Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura di una vita, la sua. E con grande talento di narratore, evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell’occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e «la Repubblica». È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici: la vita s’impara, ci dice Augias – soprattutto se non si perdono mai la curiosità intellettuale e la passione civile.

   
L’autore
Corrado Augias, giornalista, scrittore, autore di programmi culturali per la TV, è nato a Roma. I suoi numerosi libri sono tradotti nelle principali lingue. I titoli più recenti pubblicati per Einaudi sono Le ultime diciotto ore di Gesù (2015), I segreti di Istanbul (2016), Questa nostra Italia (2017), Il grande romanzo dei Vangeli (con Giovanni Filoramo, 2019), Breviario per un confuso presente (2020) e I segreti di Roma cristiana (2024, pubblicato nel 2022 con il titolo La fine di Roma).
   
Il libro
A quasi novant’anni, Corrado Augias è un prezioso testimone del cambiamento. L’Italia di oggi – esclusi gli eterni vizi nazionali – assomiglia poco a quella di ieri. Augias ci racconta l’infanzia passata in Libia al seguito del padre ufficiale della Regia Aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l’incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. E poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della Direzione centrale programmi culturali della Rai; la fondazione del giornale «la Repubblica» nel 1976, il rilancio di RaiTre nel 1987. L’invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da «Telefono giallo» a «Babele», da «Città segrete» alla piú recente creatura «La gioia della musica», ultimo programma ideato per la Rai prima del passaggio a La7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: «La Torre di Babele». Accadimenti che sono però solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piú interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d’intellettuale. Agli eventi che hanno scandito la sua vita, Augias affianca le letture di cui s’è nutrito e dalle quali ha «imparato a vivere». Da Tito Lucrezio Caro a Renan, da Feuerbach a Freud e poi Spinoza, Manzoni, Beethoven, Nietzsche, Leopardi, i suoi maestri sono pensatori, poeti, narratori, musicisti: una costellazione ampia che non esita a chiamare il suo pantheon, figure che hanno arricchito il suo percorso professionale e, insieme, la sua consapevolezza di cittadino.
   
   
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube