Pajak e de Lagasnerie a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 24 giugno, alle 17.30, per il penultimo appuntamento di stagione della rassegna “La Biblioteca incontra”, proponiamo un incontro doppio con Marco Federici Solari che presenterà il libro di Frédéric Pajak, Nietzsche al piano, e Lorenzo Flabbi per il libro di Geoffroy de Lagasnerie, 3. Un’aspirazione al fuori.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
GLI AUTORI
 
Nato in Francia nel 1955, Frédéric Pajak ha avuto un’esistenza assai tribolata. Ha conosciuto la povertà più disperata e una solitudine cui riuscirà a sfuggire soltanto grazie alla scrittura, alla poesia e al disegno. I libri della serie Manifesto incerto, l’impresa letteraria di una vita, intessono esistenze, parole e immagini di grandi figure dell’arte e del pensiero del XIX e del XX secolo. Tradotti in oltre dieci Paesi, dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, dalla Russia alla Germania, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il premio Médicis per il saggio 2014 e il premio Goncourt per la biografia 2019 e, nel 2021, il Gran premio svizzero di letteratura e il premio di saggistica “Città delle Rose”.
 
Geoffroy de Lagasnerie (1981) è un filosofo e sociologo francese. Autore di numerosi libri, articoli e conferenze, si occupa di filosofia sociale e politica, epistemologia e sociologia della cultura. Collabora regolarmente con giornali e riviste, ed è tra gli intellettuali più ascoltati della sua generazione.
 
I LIBRI
 
Frédéric Pajak, Nietzsche al piano, L’orma editore
 
Friedrich Nietzsche si dichiarava musicista prima ancora che filosofo. Iniziò a prendere lezioni di piano da bambino e non abbandonò più lo strumento su cui improvvisava con ardore e trasporto. Compose e abbozzò sonate, corali e inni. In una lettera a un amico scrisse: «La vita senza musica è semplicemente un errore, una fatica, un esilio».
A una straordinaria sensibilità di ascoltatore e interprete – i contemporanei ne ricordano il tocco capace di evocare un’intera orchestra – non corrispondeva un equiparabile talento creativo. In questa impasse si consumò il suo viscerale legame con la musica.
Nietzsche al piano ricostruisce la storia di questa passione dominante: il rapporto di amore e odio con Wagner, l’incapricciamento per Bizet, le straordinarie riflessioni estetiche, fino alla discesa nel silenzio degli ultimi anni in cui ancora sfogava la propria follia sulla tastiera di un vecchio pianoforte.
 
Geoffroy de Lagasnerie, 3. Un’aspirazione al fuori, L’orma editore
 
Con lo scrittore Édouard Louis e il sociologo Didier Eribon, Geoffroy de Lagasnerie ha sviluppato una relazione profonda che dura da oltre dieci anni, ha inventato un modo di condividere le idee e il mondo, caratterizzato da riti, luoghi, temporalità, e connessioni culturali e sociali. 3 è il racconto di questo rapporto irripetibile e la rivendicazione di una forma d’esistenza alternativa che contrappone la curiosità e l’apertura alle chiusure di ogni familismo, chiamando in causa Cicerone, Montaigne e Barthes, ma anche Patti Smith. Prendendo spunto dal proprio vissuto, de Lagasnerie ci invita a rivendicare affetti e incontri che la società rischia di sminuire e a cui non sa, o non vuole, ancora riconoscere diritti.
In un’epoca di aspirazioni normalizzate, 3 ci provoca a ripensare la vita attraverso le coordinate intellettuali di un’utopia concreta e vissuta quotidianamente.
 

L’incontro sarà anche trasmesso in diretta sul nostro canale YouTube

 

La poesia di Lorenzo Calogero a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 17 giugno, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterà un incontro dedicato alla poesia di Lorenzo Calogero, a cura di Nino Cannatà e in collaborazione con Giulio Ferroni.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTORE
 
Lorenzo Calogero nacque nel 1910 a Melicuccà, in provincia di Reggio Calabria. Laureato in Medicina e Chirurgia, esercitò la professione in maniera discontinua. Provò a stabilire contatti con poeti, riviste ed editori importanti ma senza successo, mentre la scrittura prendeva sempre più la forma di un destino e di una vocazione assoluti. La sua fu una vita interiormente tormentata e ossessionata dal pensiero della morte. Dopo due tentativi di togliersi la vita (1942 e 1956), si spense in circostanze mai chiarite nel paese natale. Il 21 marzo 1961 fu visto per l’ultima volta dai vicini di casa; il suo cadavere venne scoperto il 25 marzo, steso sul letto della sua camera.
Nel 1962, anno di pubblicazione del primo volume delle Opere poetiche (Lerici), scoppiò un vero e proprio caso letterario e Calogero fu salutato come un nuovo Rimbaud. Poi, all’improvviso, nuovamente l’oblio. Nel 2013, un progetto di traduzione delle sue poesie (An Orchid Shining in the Hand: Selected Poems 1932-1960, a cura di J. Taylor) vinse il Premio dell’Academy of American Poets.
 
IL LIBRO
 
Lorenzo Calogero, Poesie scelte 1932-1960. Un’orchidea ora splende nella mano, Lyrics
 
Una corposa antologia bilingue di poesie scelte (1932-1960) a cura di Nino Cannatà, con traduzione inglese di John Taylor, illustrata con una serie di foto, manoscritti e disegni recuperati da alcuni quaderni del poeta e con l’aggiunta di alcune poesie e riflessioni in prosa inedite dai quaderni manoscritti del 1936 e del 1957.
Arricchiscono il volume la prefazione del poeta Aldo Nove e un’opera originale dell’artista Emilio Isgrò realizzata per l’occasione.
 

La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube

 

Carlo e Renzo Piano con Maurizio Milan a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 13 giugno, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterà un incontro di particolare interesse con Carlo e Renzo Piano che, insieme a Maurizio Milan, presenteranno i libri Atlantide e Affinità strutturali.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
GLI AUTORI
 
Carlo Piano è nato a Genova nel 1965. Nel 1998 aveva seguito il caso Bilancia come inviato di un quotidiano nazionale. Collabora con Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX. In combutta con il padre Renzo ha scritto Atlantide per Feltrinelli.
Per le Edizioni e/o ha pubblicato Il cantiere di Berto. Il romanzo del ponte di Genova e Il torto. Diciassette gradini verso l’inferno (premio Scerbanenco 2023).
 
Renzo Piano (Genova, 1937) è una figura chiave dell’architettura internazionale degli ultimi quarant’anni. Tra le sue opere: la Collezione Menil a Houston; il progetto Unesco con laboratorio a Otranto; la Cité Internationale a Lione; il Museo della scienza e della tecnica ad Amsterdam; il Museo Paul Klee a Berna, il City Tech Tower, il grattacielo più alto di Brooklyn, e lo Shard a Londra, il più alto d’Europa.
Molte delle sue opere più celebri sono in Italia: lo stadio di Bari, la chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, le stazioni della metropolitana di Genova, il centro multiservizi di Nola, il Lingotto di Torino.
 
Maurizio Milan (Mirano, 1952) è un ingegnere italiano. Collabora con architetti di fama internazionale come Gerkan, Marg and Partners, Arata Isozaki, Rem Koolhaas, Herzog & de Meuron, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Bolles+Wilson, Mario Cucinella, Jean-Michel Wilmotte.
Consulente storico di Renzo Piano partecipa alla realizzazione di molti progetti del progettista genovese.
 
I LIBRI
 
Carlo e Renzo Piano, Atlantide. Viaggio alla ricerca della bellezza, Feltrinelli
 
Comincia un giorno d’estate al porto di Genova, a pochi passi dallo studio di Punta Nave, il lungo viaggio per mare di Renzo Piano e di suo figlio Carlo. A guidarli è un desiderio mitico e ancestrale. Vogliono trovare Atlantide. Atlantide è la città perfetta, perché ospita una società perfetta. E come tale, è il sogno di ogni architetto, l’idea regolativa che muove la sua creatività. Per trovarla, Piano ritorna nei luoghi in cui per tutta la vita ha inseguito la perfezione, costruendo nel mondo intero le proprie opere.
Naviga con il figlio nel mezzo del Pacifico, sulle rive del Tamigi, ad Atene, a San Francisco. Raggiunge l’isola costruita nella baia di Osaka per ospitare l’aeroporto da lui progettato. Che cosa significa cercare la perfezione? E perché cercarla ritornando a luoghi modificati dal tempo? Perché il senso del costruire di Renzo Piano resiste alle pericolose illusioni della modernità di cui la ferita del Ponte Morandi di Genova è uno dei tragici simboli.
Ogni opera architettonica conserva le memorie e le tradizioni, si innesta nel paesaggio e cambia insieme all’ambiente circostante. Per questo progettare significa innanzitutto prendersi cura del territorio e dei suoi abitanti.
 
Maurizio Milan, Affinità strutturali. Una vita tra progetti e cantieri con Renzo Piano, Bompiani
 

Ci sono incontri che cambiano la vita, come quello tra l’ingegnere Maurizio Milan e l’architetto Renzo Piano. I loro destini si sono incrociati a Venezia nel 1983 e da allora i due professionisti hanno avviato una collaborazione per progetti straordinari nel mondo: dallo stadio San Nicola di Bari alla basilica di San Pio, dal museo della Scienza di Trento all’ospedale di Entebbe in Uganda, fino al campus del Politecnico di Milano alla Bovisa.
Il lavoro spalla a spalla, spesso in contesti complessi e pieni di criticità, ha rafforzato con il tempo un’intesa straordinaria. Un sodalizio duraturo che unisce l’approccio pragmatico ingegneristico con la creatività artistica, costantemente alimentato da una fortissima affinità umana. Il motto di Milan è da sempre “soluzioni semplici ai problemi complessi” e in questo viaggio sulle ali della memoria si può ritrovare tutta la dedizione alla sperimentazione di due eccellenze italiane conosciute a livello internazionale, impegnate nella creazione di soluzioni di grande impatto che hanno dato vita a opere all’avanguardia.
Affinità strutturali offre uno sguardo avvincente sul mondo dell’architettura e dell’ingegneria, un invito a esplorare l’animo pulsante di due geni creativi che hanno lasciato un’impronta indelebile nel patrimonio urbano e paesaggistico mondiale.

 

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Il sogno di Luigi Serafini a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 10 giugno, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterà ancora una volta Luigi Serafini che, in dialogo con Filippo Golia, presenterà il libro Il sogno di Luigi Serafini, catalogo della recente mostra al MART di Rovereto.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTORE
Luigi Serafini (Roma, 1949) è un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si è sempre sviluppata al di fuori dei contesti più convenzionali dell’arte.
Il Codex Seraphinianus è la sua più nota opera editoriale, pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci e, più di recente, da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato Storie Naturali e Pulcinellopaedia, quest’ultima ancora in libreria. Le sue opere sono state esposte in molte sedi internazionale, da ultimo al Mart di Rovereto (2024). Una selezione delle sue opere è presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque. A Parigi è Satrape Transcendent du Collège de ‘Pataphysique, unico italiano.
 
IL LIBRO
Il sogno di Luigi Serafini, Silvana Editoriale
 
Con il titolo Somnium Scipionis circolò dal Medioevo il frammento di un trattato di Cicerone che ossessionò, fra gli altri, Raffaello e Mozart. Vi si leggeva della natura immortale e onnipotente dell’anima. Tanto tempo dopo, appare in sogno un altro libro: un libro impossibile nel quale i pesci sono occhi che ci guardano dai flutti, gli amplessi generano esseri anfibi, e ogni parola innalza un edificio fantastico. Un libro che non si può leggere, e che tutti sanno a memoria. Con il Codex Seraphinianus – enciclopedia d’invenzione stampata nel 1981 da Franco Maria Ricci, e da allora libro di culto per intellettuali e ragazzi di tutto il mondo – iniziava il sogno di Luigi Serafini.
Un sogno che si è materializzato in una mostra e ora di nuovo in un libro, questo (con la più ampia riproduzione delle opere dell’artista, commentate da saggi, con una ricca cronologia e conversazioni). Il sogno di un’arte senza nome che plasma insieme architettura, disegno, scrittura, pittura, scultura, musica e design. Davvero è un Marziano quello sbarcato al Mart: casa ideale che, proprio come in un sogno, ospita la riproduzione virtuale della prodigiosa casa-studio reale dell’artista, la cui salvaguardia è oggi oggetto di un’avventurosa disputa legale. Così ci si rivela la doppia valenza del genitivo. Il sogno fatto mezzo secolo fa da Serafini è il sogno che oggi tutti facciamo immaginandocelo, forse inventandolo. Perché, come ha dichiarato di recente, «io esisto solo negli occhi degli altri».
Da un’idea di Vittorio Sgarbi.
 

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Giancarlo Scarchilli ricorda Mastroianni e Pasolini

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 6 giugno, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Giancarlo Scarchilli tornerà a trovarci per un incontro della serie “La memoria” dedicato a Marcello Mastroianni e al cinema di Pier Paolo Pasolini.
 
A partire dalle ore 16.00 verrà proiettato in sala il docufilm Pier Paolo Pasolini. Una visione nuova realizzato da Scarchilli nel 2023.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’OSPITE
Giancarlo Scarchilli è regista e sceneggiatore. In qualità di collaboratore alla regia e/o alla sceneggiatura prende parte a Due pezzi di pane (1978, Sergio Citti), Minestrone (1980, Sergio Citti), Di padre in figlio (1978/82, Vittorio Gassman), Sogni e bisogni (1984/85, Sergio Citti), Gassman Story (1985/86).
Negli anni novanta affianca all’attività di sceneggiatore quella di regista, tra i suoi titoli ricordiamo Mi fai un favore (1997), I fobici (1999), Scrivilo sui muri (2007), Vittorio racconta Gassman – Una vita da Mattatore (2010), The King of Paparazzi – La vera storia (2018) e Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova (2022).
Dal 2014 è docente di Accademie e Scuole di recitazione cinematografica a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Verona, Palermo, Bari, Firenze.
 
IL LIBRO
Jean A. Gili, Marcello Mastroianni, Edizioni Sabinae
 
Indimenticabile interprete dei film di Federico Fellini, Vittorio De Sica e Mario Monicelli, attore feticcio di Ettore Scola, Marco Ferreri ed Elio Petri, Marcello Mastroianni è un’icona del cinema, ha incarnato l’eleganza maschile e la dolce vita. Cinquant’anni di una straordinaria carriera internazionale che lo ha portato a lavorare con registi della fama di Jules Dassin, Jacques Demy, John Boorman, Louis Malle, Agnès Varda, Nikita Michalkov, Theo Angelopoulos, Raúl Ruiz, Robert Altman, Manoel de Oliveira, Roman Polanski e a recitare al fianco di attrici come Sophia Loren, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, Giulietta Masina, Brigitte Bardot, Simone Signoret, Ursula Andress, Anita Ekberg, Jeanne Moreau, Faye Dunaway e Catherine Deneuve, madre di sua figlia Chiara. Testimonianze inedite di Barbara Mastroianni, la prima figlia dell’attore, di Anouk Aimée, Bertrand Blier, Claudia Cardinale, Liliana Cavani, Jacques Perrin, Melvil Poupaud e Agnès Varda completano questo omaggio a uno dei più grandi attori del mondo.
 
IL DOCUFILM
Giancarlo Scarchilli, Pier Paolo Pasolini. Una visione nuova, MG Production
 
Pier Paolo Pasolini. Una visione nuova è la narrazione di personalità che hanno avuto un significativo mutamento dopo aver conosciuto Pasolini.
Bernardo Bertolucci scrive poesie quando Pasolini lo coinvolge come aiuto regista nel film Accattone. Lo stesso accade a Vincenzo Cerami, suo ex allievo di scuola media, che introduce nel mondo del cinema nel film Uccellacci e Uccellini. Sergio Citti è un imbianchino quando Pasolini intuisce in lui il narratore ideale per raccontare le borgate.
Come un rabdomante, Pasolini sapeva scovare il talento dove altri non lo percepivano. La stessa cosa si è verificata con Laura Betti, Dante Ferretti, Danilo Donati, Ennio Morricone e tanti altri.
Tutti significativi personaggi del cinema e della cultura che devono molto all’incontro avuto con Pasolini e la sua carismatica personalità.
 

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Lucetta Scaraffia a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 3 giugno, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterà Lucetta Scaraffia che, in dialogo con Giulia Marchetti, presenterà il libro Dio non è così. Otto mistiche laiche del Novecento.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTRICE
 
Lucetta Scaraffia storica e giornalista, ha insegnato Storia contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma ed è stata professoressa alla Sorbona di Parigi.
I suoi studi si sono concentrati sulla storia delle donne e sulla storia della religiosità, con particolare attenzione a quella femminile. Dal 2007 è membro del Comitato nazionale di bioetica. Nel 2017 per la sua attività di storica e di giornalista ha ricevuto dal Presidente della Repubblica francese l’onorificenza di ufficiale della Legion d’onore. È stata ed è editorialista di vari quotidiani.
Tra i suoi libri La fine della madre (2017), La donna cardinale (2020), Anime nere (con Anna Foa, 2021), Agnus dei (con Anna Foa e Franca Giansoldati 2022) e Atti impuri (2024).
 
IL LIBRO
 
Lucetta Scaraffia, Dio non è così. Otto mistiche laiche del Novecento, Bompiani
Otto mistiche laiche che cercano il divino fuori dalla cornice strettamente religiosa sono le protagoniste di questo libro: donne libere e coraggiose, che vogliono andare al di là dell’idea di Dio che viene loro proposta. “Dio non è così, ne sono sicura, e quindi lo cerco per conto mio,” dice Catherine Pozzi, e come lei la pensano Adrienne von Speyr, Banine, Élisabeth Behr Sigel, Romana Guarnieri, fino a Simone Weil e Chiara Lubich. In questa ricerca nutrita di consapevolezza fondano movimenti, lavorano nelle fabbriche, amano senza riserve, esercitano una professione. Dio è qui e ora, nelle piccole e grandi cose della vita, nel lavoro che facciamo e nelle relazioni che coltiviamo con pazienza e dedizione, sembrano volerci dire. Incontrarlo non è così difficile, non serve chissà quale paludamento religioso: basta attingere alla ricchezza della propria vita interiore alla ricerca di un senso del nostro esistere.
Otto storie di donne che hanno sperimentato nuovi rapporti interpersonali e nuove gerarchie ispirando le chiese e la società. Un anelito alla spiritualità che è anche un percorso di emancipazione inscritto nel movimento di liberazione femminile novecentesco.
 

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Antonio Monda a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 30 maggio, alle 17.30, per l’appuntamento settimanale della rassegna “La Biblioteca incontra”, sarà con noi Antonio Monda per parlarci del suo libro Incontri ravvicinati in dialogo con il commissario straordinario Paolo Pelliccia.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTORE
 
Antonio Monda vive a New York, insegna alla New York University e collabora con “la Repubblica”. Ha curato mostre per il Louvre, il MoMA, il Lincoln Center e il Guggenheim. È autore di dieci romanzi e cinque saggi critici tradotti in undici lingue.
Dal 2015 al 2021 è stato Direttore artistico della Festa del Cinema di Roma.
 
IL LIBRO
 
“L’incredibile elenco di persone tratteggiate in questa raccolta testimonia la qualità del valore culturale di Antonio Monda. Non è questo però il motivo per cui molti artisti di talento si confidano con lui. Grandi personalità creative si confidano con Antonio perché gli vogliono bene.”
Dall’introduzione di Jonathan Safran Foer
 

Antonio Monda ha con New York e la cultura americana un rapporto assoluto: dal primo approdo nella Grande Mela al successo internazionale tra letteratura e cinema, Monda ha costruito amicizie, legami e frequentazioni uniche con attori, registi, miti e leggende dell’arte, che hanno trovato nei momenti conviviali della sua casa newyorchese un luogo complice, in cui confidarsi e dialogare a tutto campo.
In questo libro Antonio Monda racconta per la prima volta questi incontri sorprendenti: da Meryl Streep ad Al Pacino, da Muhammad Ali a David Foster Wallace, passando per Martin Scorsese, Ingrid Bergman, Susan Sontag, Stephen King, Cate Blanchett, Philip Roth, Robert De Niro, Toni Morrison, Gore Vidal e molti altri.
Conversazioni, aneddoti e retroscena vissuti in prima persona: una carrellata di volti e personalità, non solo americane, che hanno segnato il mondo del cinema, della letteratura, della cultura mondiale.

 

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Giuseppe Manfridi e Marcantonio Lucidi a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 27 maggio, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” propone un doppio appuntamento di particolare fascino: Giuseppe Manfridi presenterà il suo libro Le favolette di Wittgenstein insieme a Marcantonio Lucidi che parlerà di Charles Baudelaire e del suo I fiori del male.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
GLI AUTORI
 
Giuseppe Manfridi è drammaturgo, romanziere e sceneggiatore. Da anni il suo teatro è costantemente rappresentato in Italia e all’estero. Tra gli allestimenti più pregevoli: Giacomo, il prepotente, nel ’98 al Théatre des Champs-Elisées di Parigi, e Zozòs, allestito nel 2000 al Gate Theatre di Londra con la regia di Peter Hall, e ripreso al Barbican nel 2003. Il critico del Sunday Times ha definito la commedia “La più divertente che abbia mai visto”. La partitella; Giacomo, il prepotente; L’osso d’oca e L’orecchio sono state trasmesse da RAI DUE nella serie Palcoscenico.
Tra le sue sceneggiature: Ultrà, film che, per la regia di Ricky Tognazzi, ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino nel 1991. Nel 2006 il romanzo Cronache dal paesaggio, e, due anni dopo, La cuspide di ghiaccio (entrambi editi da Gremese) sono entrati nella selezione finale del Premio Strega. Nel 2020 il romanzo Anja, la segretaria di Dostoevskij (La Lepre Edizioni) ha vinto il Premio Città di Como.
Tutto il suo teatro è in corso di pubblicazione presso La Mongolfiera Editrice.
 
Marcantonio Lucidi è nato e vive a Roma. Critico teatrale e giornalista, ha scritto soprattutto per Il Messaggero, La Stampa, Avvenimenti.
È autore di documentari andati in onda sui canali Rai.
Attualmente gestisce un suo sito internet, marcantonioluciditeatro.it.
 
I LIBRI
 
Giuseppe Manfridi, Le favolette di Wittgenstein, Edizioni Efesto
Al campus, nella sala detta dei conciliaboli, tutti conversano, solo Wittgenstein, in disparte, no. Il filosofo è totalmente dedito alle sue prove di invisibilità. Mira a farsi trasparente. A lungo si è cimentato nella sua stanza da solo, ma oggi ha deciso di mettersi alla prova in mezzo ai suoi colleghi. È già un po’ che vi si adopera finché l’occhio si sposta da sé su uno specchio e quel che vede è un Wittgenstein che non si accorge di guardarsi. La cosa dura un attimo da cui il nostro vien via stordito. Di nuovo orientandosi nella realtà, valuta: “Well. Oggi mi sono reso trasparente al mio doppio, il prossimo passo sarà rendermi trasparente agli altri, quindi a me”. Stremato si alza, saluta e se ne va lasciando il proprio riflesso nello specchio a tentare di non essere notato.
 
Charles Baudelaire, I fiori del male, BUR
I fiori del male sono un vero e proprio capolavoro della letteratura mondiale, l’opera che sovverte e rinnova la poesia moderna, la reinventa, conferendole una veste assolutamente nuova. Per questo, forse, protagonista di una storia travagliata: pochi giorni dopo la pubblicazione del suo libro Baudelaire viene accusato di offesa alla morale, condannato a una pena pecuniaria, e sei poesie vengono soppresse dalla raccolta.
Questa nuova edizione ridà nella sua interezza quella prima edizione censurata, con la sua architettura quasi dantesca, concepita per racchiudere “una terribile moralità”. Realizzata per celebrare i duecento anni dalla nascita del poeta, oltre a ripresentare la struttura originaria dei Fiori del male, questa nuova edizione comprende tutte le poesie pubblicate successivamente, ed è impreziosita dalle suggestive immagini che Carlos Schwabe creò nel 1900 per illustrare una celebre edizione del capolavoro di Baudelaire.
Un connubio potente e onirico, che non ha perso la sua forza e che ancora oggi accompagna il lettore negli abissi dell’arte e nelle profondità della visione poetica.
 

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Alessandro Zaccuri a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 23 maggio, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Alessandro Zaccuri presenterà il suo libro Preghiera e letteratura in dialogo con il commissario straordinario Paolo Pelliccia.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTORE
Alessandro Zaccuri è nato a La Spezia nel 1963, vive a Milano ed è direttore della comunicazione per l’Università Cattolica. Narratore e saggista, dal 1992 è giornalista professionista. Ha lavorato, tra l’altro, al mensile «Millelibri», e dal 1994 collabora con il quotidiano «Avvenire», dove si occupa in particolare di letteratura.
Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo Lo spregio (2016, premio Comisso e premio Mondello Giovani), Nel nome (2019, premio Palmi) e La quercia di Bruegel (2021, premio La Cava). Nel 2022 è uscito Poco a me stesso, romanzo che prosegue l’opera di reinvenzione dell’Ottocento italiano intrapresa con Il signor figlio (premio Selezione Campiello 2007) e che si è aggiudicato i premi Elba-Raffaello Brignetti e Boccaccio.
 
IL LIBRO
Alessandro Zaccuri, Preghiera e letteratura, San Paolo
 
Il legame tra letteratura e spiritualità è fortissimo e tutt’altro che casuale, specie all’interno del cristianesimo. Attraverso i Vangeli, infatti, anche la struttura della preghiera si trasforma, la Parola originaria – il Logos – assume una centralità inedita in virtù dell’Incarnazione di Cristo. Lo stesso Gesù, quando vuole insegnare, racconta e non teorizza, ed è tanto più riconosciuto come maestro quanto più risulta affascinante come narratore. In queste pagine, Alessandro Zaccuri ci presenta esempi tratti dalle letterature antiche e da quelle orientali per arrivare all’epoca moderna e contemporanea. Un percorso da Lucrezio a Eugenio Montale, da sant’Agostino a Dante, da Cervantes passando per Shakespeare fino a Dickens, Hemingway, Carver e al più contemporaneo di tutti, Cormac McCarthy, per rispondere idealmente a quella domanda, formulata nel 2012 sul New York Times, a firma dello scrittore statunitense Paul Elie: «Il romanzo ha perso la fede?». La letteratura, sia chiaro, non è ancora preghiera. Ma di sicuro può aiutare a pregare.
 

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Giancarlo Scarchilli a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 16 maggio, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Giancarlo Scarchilli ricorderà Vittorio Gassman presentando il suo docufilm Vittorio racconta Gassman. Una vita da mattatore, in dialogo con Giuseppe Manfridi.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTORE
Giancarlo Scarchilli è regista e sceneggiatore. In qualità di collaboratore alla regia e/o alla sceneggiatura prende parte a Due pezzi di pane (1978, Sergio Citti), Minestrone (1980, Sergio Citti), Di padre in figlio (1978/82, Vittorio Gassman), Sogni e bisogni (1984/85, Sergio Citti), Gassman Story (1985/86).
Negli anni novanta affianca all’attività di sceneggiatore quella di regista, tra i suoi titoli ricordiamo Mi fai un favore (1997), I fobici (1999), Scrivilo sui muri (2007), Vittorio racconta Gassman – Una vita da Mattatore” (2010), The King of Paparazzi – La vera storia (2018) e Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova (2022).
Dal 2014 è docente di Accademie e Scuole di recitazione cinematografica a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Verona, Palermo, Bari, Firenze.
 
IL DOCU-FILM
Giancarlo Scarchilli, Vittorio racconta Gassman. Una vita da mattatore, RAI Cinema – Studio Immagine
 
Il percorso umano e artistico di una delle maggiori personalità dello spettacolo e della cultura italiana del XX secolo che, pur affondando le proprie radici nella tradizione del teatro classico, ha fatto di tutto per avvicinarvi le masse. Il suo Amleto (1952) fu il primo spettacolo che superò, con una serie di “tutto esaurito”, le 100 repliche nello stesso teatro.
Vittorio Gassman fu anche il primo, utilizzando un tendone da circo, a portare i “classici” in luoghi sperduti del Sud d’Italia dove il teatro non era mai arrivato. Solo molti anni dopo avrebbero proliferato gli “alternativi” teatri tenda. Né va dimenticato il suo contributo alla diffusione della poesia.
È anomalo e curioso che un attore etichettato come “tradizionale” abbia apportato così tante innovazioni. Il suo Mattatore televisivo fece molto scalpore all’epoca (1959) e passò alla storia; si può affermare che fu rivoluzionario, una sorta di programma-contenitore ante litteram, dove poesia e numeri da circo, linguaggio colto e battute popolari, si alternavano e fondevano armonicamente.
In cinema Gassman non fu da meno: ai grandi personaggi tragici alternava quelli cialtroneschi e popolari, sempre con grande successo. Tutto questo e molto altro ancora viene raccontato per ricordare colui che “in scena e fuori scena non fu mai impallato”, come ironicamente Vittorio Gassman definiva sé stesso.
 

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Giorgio Montefoschi a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 13 maggio, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Giorgio Montefoschi ci parlerà del suo libro Un’indicibile tenerezza, in dialogo con Carlo Serafini.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
 
L’AUTORE
Giorgio Montefoschi è nato a Roma. Tra le sue numerose opere ricordiamo La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003), Lo sguardo del cacciatore (2003), L’idea di perderti (2006), Le due ragazze con gli occhi verdi (2009), Eva (2011), La fragile bellezza del giorno (2014), Il volto nascosto (1991, 2015) e Il corpo (2017).
Ha pubblicato con La nave di Teseo Desiderio (2020) e Dell’anima non mi importa (2022) e le nuove edizioni di Ginevra (1974, 2019), Il Museo Africano (1976, 2019), L’amore borghese (1978, 2020), La felicità coniugale (1982, 2021) e La terza donna (1982, 2021).
 
IL LIBRO
Giorgio Montefoschi, Un’indicibile tenerezza, La nave di Teseo
 
Pietro, uno scrittore sessantaseienne, è sempre più convinto di non pubblicare il romanzo che gli è costato due anni di lavoro. A niente sembrano servire le suppliche di Mario, suo storico editore nonché amico di una vita. Pietro ha una relazione stabile con Sabina, un’architetto più giovane di lui di oltre dieci anni con una figlia ventenne, Annalisa, con cui ha un rapporto affettuoso e paterno. La sua vita e le sue abitudini, però, saranno stravolte dall’arrivo di Paola, la giovane editor che Mario mette a disposizione dell’amico per convincerlo finalmente a pubblicare la sua opera e che rimescolerà tutte le carte in gioco tra Pietro, Sabina e Mario. Sullo sfondo l’eterna Roma, tra scorci idilliaci, vissuto quotidiano e il fascino in equilibrio tra malinconia e desiderio che solo lei sa esprimere.
Con la precisione e il realismo lirico a cui ci ha abituato, Giorgio Montefoschi riesce a raccontare rapporti, sentimenti e spaccati di vita quotidiana attraverso sussurri, non detti, incontri fugaci che costellano il lento ma inesorabile scorrere del tempo.
Un’indicibile tenerezza è l’ennesimo gioiello di un autore in grado di catturare il lettore e trasportarlo dentro le sue atmosfere e le sue storie.
 

La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube

 

Fabrizio Coscia a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
martedì 6 maggio, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Fabrizio Coscia ci parlerà del suo libro Suicidi imperfetti, in dialogo con Filippo La Porta.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
 
L’AUTORE
Fabrizio Coscia (Napoli, 1967) è docente, editorialista e critico teatrale del quotidiano «Il Mattino». Ha pubblicato la raccolta di saggi narrativi Soli eravamo e altre storie (ad est dell’equatore, 2015, tradotta in tedesco), La bellezza che resta (Melville Edizioni, 2017, finalista premio Brancati), Dipingere l’invisibile. Sulle tracce di Francis Bacon (Sillabe, 2018), I sentieri delle Ninfe. Nei dintorni del discorso amoroso (Exòrma, 2019), Lo scrivano di Nietzsche (Mattioli 1885, 2019), Nella notte il cane (Editoriale Scientifica, 2021).
 
IL LIBRO
Fabrizio Coscia, Suicidi imperfetti, Editoriale Scientifica
 
Che cosa accomuna i protagonisti di questo libro, gli scrittori David Foster Wallace, Cesare Pavese e Virginia Woolf, il pittore Mark Rothko, la fotografa Francesca Woodman, l’attrice Marilyn Monroe? Sono, insieme ad altri artisti che il lettore incontrerà, donne e uomini che hanno scelto di concludere la loro esistenza volontariamente e il cui suicidio, ancora oggi, provoca una particolare risonanza emotiva, ponendo un sigillo di verità alla propria opera. Sono donne e uomini che con i loro libri, quadri, film, brani musicali, ci hanno regalato un’idea e una forma nuove di bellezza, un modo divergente di abitare il mondo. Eppure noi che ne beneficiamo, spesso ignoriamo il costo di un tale dono, il baratro di dolore e solitudine che esso implica.
I brevi ritratti qui raccolti, realizzati sempre di scorcio, da una prospettiva a volte insolita, sono un tentativo di interrogare questo baratro, per scoprire che riguarda anche la vita di tutti noi, con i suoi pieni e i suoi vuoti, le luci e le ombre, gli azzardi e le perdite.

 

La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube

 

Giulio Maira a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
domenica 4 maggio, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, tornerà a trovarci il prof. Giulio Maira per la conferenza Il valore del cervello e della condizione umana nell’era digitale. A dialogare con lui sarà il nostro commissario straordinario Paolo Pelliccia.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
In occasione della conferenza saranno donati due libri:
– Giulio Maira, Il telaio magico. Brevi lezioni sul cervello, Solferino
– Stefano F. Cappa, 1255 grammi. Un viaggio nel cervello e nelle sue fragilità, Il Margine
 
L’AUTORE
Giulio Maira è uno dei massimi chirurghi italiani del cervello a livello internazionale. Ha insegnato tra l’altro all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Policlinico Agostino Gemelli e adesso all’Istituto Clinico Humanitas di Milano. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici su riviste e libri internazionali, è membro della New York Academy of Sciences, è presidente della Fondazione Atena Onlus da lui creata per favorire la ricerca e la divulgazione delle neuroscienze, è stato a lungo membro del Consiglio Superiore di Sanità e, attualmente, componente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (Presidenza del Consiglio).
È Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.
 
* * *
Da qualche tempo si sente parlare molto di digitale e di IA e tutti noi abbiamo potuto cogliere quanto questa tecnologia sia straordinaria e pervasiva.
Gli algoritmi dell’IA, per la loro capacità di accedere e processare dati a una scala prima nemmeno pensabile, ci battono in tante cose, e i vantaggi che tutto ciò comporta sono evidenti.
Per questo l’impatto dell’IA è destinato a cambiare in maniera radicale la nostra società, in modi che non sempre riusciamo ancora a cogliere e che difficilmente si raggiungerebbero attraverso uno sviluppo indipendente delle capacità umane.
Da studioso delle neuroscienze mi occupo di IA perché quando si parla di questa tecnologia, consciamente o inconsciamente, la si paragona all’intelligenza umana. Lo stesso termine intelligenza, utilizzato da Turing, è prerogativa dell’uomo e del suo cervello.
I software di IA, inoltre, le cosiddette reti neurali, sono modelli computazionali ispirati alle sinapsi che connettono i neuroni del nostro cervello. Proprio per i loro studi sulle reti neurali artificiali John J. Hopfield e Geoffrey E. Hinton hanno ricevuto quest’anno il premio Nobel per la fisica, a conferma di quanto tutto questo sia considerato rilevante.
Probabilmente, nel futuro, tutto ciò che riguarda l’IA sarà visto come una grande rivoluzione culturale, e forse antropologica.
Ma allora, come già diceva Bertrand Russell negli anni ’50, mettiamo in soffitta il cervello umano?
La risposta, per nostra fortuna, continua ad essere: no!
Il cervello umano possiede punti caratterizzanti, risultato di un’evoluzione lunga milioni di anni, che forse le macchine non riusciranno mai ad emulare.
Un’analisi del funzionamento del cervello ci permette di coglierne la grandezza e di riflettere sulla condizione umana nell’era della rivoluzione digitale, facendoci capire come l’uomo debba sempre essere in grado di governare la macchina, così come è sempre avvenuto nel progresso della scienza.
Ma questo contributo dell’uomo, che ha un alto valore filosofico, deve esserci, è fondamentale, è importantissimo, altrimenti la macchina rischierà di perdersi per strade impervie e l’uomo di perdere interamente i suoi spazi di libertà.
(Giulio Maira)
 

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Luigi De Luca a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 25 aprile, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, sarà con noi il direttore del Museo Castromediano di Lecce Luigi De Luca, in dialogo con Piegiorgio Giacchè.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
 
L’AUTORE
Luigi De Luca, dopo gli studi in semiologia con Umberto Eco, ha orientato i suoi interessi verso il management culturale. Si è occupato di organizzazione teatrale, di audiovisivi, di politiche giovanili, di integrazione, pace, cooperazione Euro Mediterranea.
Attualmente è coordinatore del sistema dei musei e delle biblioteche della Regione Puglia e direttore del Museo Castromediano di Lecce.
Ha pubblicato vari testi sul ruolo dell’arte e della cultura nella società contemporanea.
 
IL LIBRO
Luigi De Luca, La cultura non basta. Contro l’industria della cultura, per un’arte di comunità, Edizioni dell’Asino
 
La più grande trasformazione sociale che l’umanità ha vissuto è stato il crollo delle comunità locali, determinato dalla rivoluzione industriale e dall’avanzata del capitalismo. Lo stato e il mercato hanno soppiantato i tradizionali legami di solidarietà costitutivi della comunità.
Lo stato attraverso i suoi funzionari e il mercato attraverso la propaganda hanno ridisegnato l’universo dei bisogni e delle aspettative di una umanità privata degli ancestrali punti di riferimento e trasformata in massa amorfa. L’industria culturale fornì ai mercati formidabili strumenti di manipolazione della volontà degli uomini, così come una nuova classe di funzionari, docenti, impiegati, assistenti sociali, tutori dell’ordine costituito accreditavano l’idea che i confini della società, i bisogni degli uomini come i loro sogni coincidesse con i confini dello stato.

 

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Gualberto Alvino, conferenza su Antonio Pizzuto

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 11 aprile, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Gualberto Alvino – introdotto da Giuseppe Manfridi – condurrà una conferenza dedicata ad Antonio Pizzuto.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
 
Filologo e critico letterario, Gualberto Alvino è noto per i suoi studi sulla lingua degli “irregolari” della letteratura italiana, da Antonio Pizzuto a Gesualdo Bufalino, da Vincenzo Consolo a Sandro Sinigaglia, da Stefano D’Arrigo a Nanni Balestrini.
Fra le sue raccolte di saggi ricordiamo Tra linguistica e letteratura (1998), Chi ha paura di Antonio Pizzuto?, introdotto da Walter Pedullà (2000), Maledetta grammatica (Caffèorchidea, 2023) e Scritture verticali. Pizzuto, D’Arrigo, Consolo, Bufalino (Carocci, 2024).
Là comincia il Messico (Polistampa, 2008) è il suo primo romanzo, ma anche un manifesto della sua visione critica.
 
L’AUTORE
Antonio Pizzuto (1893-1976) cresce in una famiglia agiata e di viva cultura umanistica. Dopo essersi laureato in giurisprudenza si arruola nella Polizia di Stato. Nel 1922 consegue una seconda laurea in filosofia, con una tesi sullo scetticismo di Hume. A partire dal 1930 intraprende una carriera amministrativa di successo che lo porterà, in qualità di vicepresidente della Commissione internazionale di polizia criminale, a diversi incarichi in vari paesi europei e negli Stati Uniti.
L’attività di scrittore sarà riservata agli anni della maturità, in particolare a partire dal 1950, anno della pensione e del definitivo trasferimento a Roma.
Pur se partecipe dello sperimentalismo e dell’avanguardia, la sua è una figura di scrittore atipica. Traduttore da lingue antiche e moderne, cultore della musica classica, nei suoi romanzi apporta innovazioni alla struttura linguistico-letteraria riconducibili alla lettura e alla profonda conoscenza di Joyce e Proust.
I suoi scritti, pieni di novità lessicali, si liberano dalle regole temporali, sintattiche e grammaticali tipiche della documentazione storica.
Legato da una profonda amicizia con Gianfranco Contini, è stato da lui considerato uno dei maggiori scrittori italiani del secondo Novecento.
 
 

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