Claudio Strinati a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 21 marzo alle 17.30, nell’ambito della rassegna La Biblioteca incontra, Claudio Strinati terrà una conferenza dal titolo La fama di Anselm Kiefer dedicata a uno dei massimi artisti del secolo.
 
L’incontro si terrà, come di consueto, presso la nostra sede nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” (viale Trento, 18/E).
 
A partire dalle ore 16.00, per consentire ai presenti di avvicinare al meglio l’opera poliedrica di questo artista, verrà proiettato in sala Anselm, il bellissimo e trascinante documentario realizzato da Wim Wenders nel 2023.
 
L’AUTORE
 
Claudio Strinati è uno storico, critico e conoscitore d’arte tra più autorevoli e noti in Italia. È stato Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Roma e del Lazio dal 1991 al 2001, quindi Soprintendente speciale del Polo Museale Romano dal 2001 al 2009, poi Dirigente Generale dal 2009 al 2013, al servizio del Ministero per i beni culturali e ambientali nell’ambito museale, della conservazione, della ricerca e della promozione.
Dal 2015 ha costituito, insieme a suo figlio, Federico Strinati, la società Dialogues. Raccontare l’arte, con cui svolge attività legate alla conoscenza e alla divulgazione dell’arte. Dal 2021 è Segretario dell’Accademia di San Luca. Ha curato numerose mostre in Italia e all’estero. Collabora con il quotidiano La Repubblica.
Conta moltissime pubblicazioni scientifiche, tradotte in francese e in inglese.
 

LA FAMA DI ANSELM KIEFER

 
Anselm Kiefer compie ottanta anni proprio quando la sua presenza in Italia è stata sempre più importante culminando nella colossale mostra al Palazzo Ducale di Venezia che, se possibile, ne ha definitivamente consacrato l’immensa fama nel nostro Paese.
Del resto il gigantismo è una dimensione tipica di questo Maestro, universalmente riconosciuto come tale, che forse più di ogni altro nel Novecento può essere considerato il vero, grande esponente dell’arte del dopoguerra. Una sorta di emblema che ha pochi termini di confronto nell’Europa intera e così ce lo mostra Wim Wenders nel bellissimo film Anselm, a lui dedicato.
Kiefer è nato nel 1945 e quindi i suoi esordi sono in realtà piuttosto lontani dall’immediato dopoguerra, ma nessuno come lui ha caricato dentro la sua opera quel clima di disagio morale, ansia di ricostruzione, volontà di riscatto e ristabilimento di un contesto positivo e costruttivo, elementi questi che caratterizzano tutta la sua vastissima e poliedrica opera. Spazia, infatti, dalla pittura alla scultura, all’installazione architettonica.
E tuttavia il suo argomento unico e fondamentale è la rappresentazione dell’“anima tedesca”, perennemente dibattuta tra l’ideale che potrebbe definirsi “goethiano”, intendendo il riferimento al sommo poeta, romanziere e saggista dell’età romantica e quello “wagneriano”, in riferimento alle immani saghe musicali rievocanti situazioni di ancestrale marasma morale e comportamentale connesso col mito nibelungico ibridato sul misterioso cristianesimo delle (presunte) origini, contesto di feroce antisemitismo e custode dell’ossessione della guerra sempre e soltanto all’ultimo sangue. Kiefer ha sofferto atrocemente dell’esperienza nazista pur non avendola vissuta in prima persona e insieme dell’esperienza della lacerazione della Germania tra blocco comunista e blocco atlantico.
L’insieme della sua opera, comunque, vale di per sé a prescindere, come è ovvio, dal retaggio politico, come una specie di colossale eruzione vulcanica che trascina nello spazio artistico sia l’ansia dell’armonia e della suprema bellezza, sia l’orrore di ineliminabili e forse desiderati residui disturbanti e inquietanti.
(Claudio Strinati)
 
 

La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube

 

Rancore e Luigi Serafini a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 28 febbraio alle 17.30, per la nostra rassegna “La Biblioteca incontra”, saranno con noi Rancore e Luigi Serafini.
La Biblioteca Consorziale di Viterbo è lieta di ospitare un evento straordinario, che unisce due mondi apparentemente lontani, ma accomunati dalla stessa tensione creativa verso l’ignoto e il surreale.
Rancore, uno dei rapper più originali e profondi della scena italiana, e Luigi Serafini, artista e autore del celebre Codex Seraphinianus, saranno a Viterbo per dialogare su “L’arte dell’invisibile: Parole, Codici e Visioni”. Durante l’incontro, i due esploreranno il tema del linguaggio come strumento di decodifica e reinvenzione della realtà, spaziando tra la forza evocativa delle parole e la complessità visiva dei simboli. Un dialogo inedito che farà immergere il pubblico in un viaggio tra musica, arte e linguaggi immaginari.
 
L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Carivit, si terrà presso l’Auditorium “Aldo Perugi” – Centro Culturale Valle Faul (Via Faul, 24-26).
 

GLI AUTORI

 
Rapper italiano, fuori dagli schemi e con una lunga gavetta alle spalle, Rancore ha un percorso musicale tracciato da 8 album e numerose collaborazioni. Nel 2019 e nel 2020 partecipa al Festival di Sanremo dove in entrambe le edizioni vince il premio per il “miglior testo”. I fan sono abituati a vederlo con il cappuccio in testa, uno dei tratti distintivi del suo look urbano, in linea con lo stile musicale che propone e con il suo essere cresciuto nelle competizioni di freestyle. L’artista viene definito come il rapper ermetico grazie ai suoi lavori sempre originali, caratterizzati da influenze culturali diverse, da testi forti e ritmi intensi.
 
Luigi Serafini (Roma, 1949) è un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si è sempre sviluppata al di fuori dei contesti più convenzionali dell’arte.
Il Codex Seraphinianus è la sua più nota opera editoriale, pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci e, più di recente, da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato Storie Naturali e Pulcinellopaedia, quest’ultima ancora in libreria. Le sue opere sono state esposte in molte sedi internazionale, da ultimo al Mart di Rovereto (2024). Una selezione delle sue opere è presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque. A Parigi è Satrape Transcendent du Collège de ‘Pataphysique, unico italiano.

 
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube
 
 

Corrado Augias a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
eccoci dunque all’ultimo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”: venerdì prossimo 7 giugno, alle ore 17.30, tornerà a trovarci – graditissimo ospite – Corrado Augias.

   

Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura di una vita, la sua. E con grande talento di narratore, evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell’occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e «la Repubblica». È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici: la vita s’impara, ci dice Augias – soprattutto se non si perdono mai la curiosità intellettuale e la passione civile.

   
L’autore
Corrado Augias, giornalista, scrittore, autore di programmi culturali per la TV, è nato a Roma. I suoi numerosi libri sono tradotti nelle principali lingue. I titoli più recenti pubblicati per Einaudi sono Le ultime diciotto ore di Gesù (2015), I segreti di Istanbul (2016), Questa nostra Italia (2017), Il grande romanzo dei Vangeli (con Giovanni Filoramo, 2019), Breviario per un confuso presente (2020) e I segreti di Roma cristiana (2024, pubblicato nel 2022 con il titolo La fine di Roma).
   
Il libro
A quasi novant’anni, Corrado Augias è un prezioso testimone del cambiamento. L’Italia di oggi – esclusi gli eterni vizi nazionali – assomiglia poco a quella di ieri. Augias ci racconta l’infanzia passata in Libia al seguito del padre ufficiale della Regia Aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l’incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. E poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della Direzione centrale programmi culturali della Rai; la fondazione del giornale «la Repubblica» nel 1976, il rilancio di RaiTre nel 1987. L’invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da «Telefono giallo» a «Babele», da «Città segrete» alla piú recente creatura «La gioia della musica», ultimo programma ideato per la Rai prima del passaggio a La7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: «La Torre di Babele». Accadimenti che sono però solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piú interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d’intellettuale. Agli eventi che hanno scandito la sua vita, Augias affianca le letture di cui s’è nutrito e dalle quali ha «imparato a vivere». Da Tito Lucrezio Caro a Renan, da Feuerbach a Freud e poi Spinoza, Manzoni, Beethoven, Nietzsche, Leopardi, i suoi maestri sono pensatori, poeti, narratori, musicisti: una costellazione ampia che non esita a chiamare il suo pantheon, figure che hanno arricchito il suo percorso professionale e, insieme, la sua consapevolezza di cittadino.
   
   
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube
   
   

Luigi Serafini a ‘La Biblioteca incontra’

   
Care lettrici e cari lettori,
il prossimo appuntamento della rassegna La Biblioteca incontra – il secondo targato “Gli Speciali” – sarà venerdì 17 maggio, sempre alle 17.30, e vedrà la presenza straordinaria di Luigi Serafini, artista e designer di fama mondiale, che ci parlerà delle sue opere e della mostra attualmente in corso al MACRO di Roma.
Vi aspettiamo, sicuri di sorprendervi ancora una volta.
   
L’AUTORE
   
Luigi Serafini (Roma, 1949) è un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si è sempre sviluppata al di fuori dei contesti più convenzionali dell’arte.
Il Codex Seraphinianus è la sua più nota opera editoriale. Pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci è ora edito da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato Storie naturali e Pulcinellopaedia, quest’ultima ancora in libreria. Negli anni ’80 è stato anche molto attivo nel mondo del Design milanese.
Le sue opere sono state esposte nelle seguenti sedi: Fondazione Mudima-Milano, XIII Quadriennale-Roma, PAC-Milano, Biennale 2011-Venezia, CRAC-Occitanie-Sète e CAC-Ginevra. Una selezione delle sue opere è presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque.
Ha pubblicato racconti con Fandango, Bompiani, Marsilio, nonché articoli su numerosi quotidiani italiani e collaborato con programmi Rai. Del suo lavoro hanno scritto tra gli altri Italo Calvino, Giorgio Manganelli, Federico Zeri, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Douglas Hofstadter, Umberto Eco e Tim Burton.
Ha collaborato con Federico Fellini alla Voce della Luna, creando la prima locandina del film, dalla quale il regista ha tratto l’idea per la scena in cui la Luna viene appunto catturata nella campagna romagnola. A Parigi è inoltre Satrape Transcendent du Collège de ’Pataphysique, unico italiano.
   
   
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube
   
   

Reading “Anja, la segretaria di Dostoevskij” con Giuseppe Manfridi e Vanessa Gravina

Cari amici della biblioteca,

vi presentiamo il secondo evento della stagione: la presentazione del volume vincitore del premio Dostoevskij 2022 “Anja, la segretaria di Dostoevskij” (la Lepre).

L’autore, il giornalista e scrittore Giuseppe Manfridi, renderà vivi i suoi personaggi tra le mura della nostra biblioteca insieme al talento dell’incantevole attrice Vanessa Gravina

Si tratta di una vera e propria performance: un modo diverso e coinvolgente di fare letteratura ed arte.

Vi aspettiamo giovedì 29/12 alle 17.30, presso la Biblioteca consorziale di Viterbo, sala V. Cardarelli, Viale Trento 18e.

“Vera Macchina del Tempo, questo romanzo sonda il legame profondo che si stabilì tra Dostoevskij e Anja nel breve tempo della stesura del Giocatore, restituendoci, con una scrittura straordinariamente evocativa, atmosfere, clima e persino odori e rumori della Pietroburgo del XIX secolo. Siamo nel 1866. Lo scrittore quasi cinquantenne Fëdor Michajlovič Dostoevskij pare essere avviato verso una senilità precoce. È un uomo all’angolo, vinto dalle circostanze della vita, afflitto dall’epilessia e reduce dall’aver firmato un contratto-capestro col suo mefistofelico editore per cui si è impegnato a consegnare un nuovo romanzo nell’arco di un mese. In caso contrario perderà i diritti su tutte le sue opere passate e future. Consigliato dagli amici, si rivolge a una scuola di stenografia che gli mette a disposizione la migliore delle sue allieve: Anja Grigor’evna, una graziosa adolescente curiosa del mondo, che ha ereditato dal padre la passione per la letteratura. Fra i due, in ventisei giorni, nascerà un amore estremo a dispetto dello scandaloso divario di età, e che faticherà a esprimersi. Per Anja questo amore significherà un atto di crescita repentino che la porterà, nemmeno ventenne, a una precoce scoperta di sé, e di una forza che la farà essere fedele custode dell’opera di Dostoevskij fino alla propria morte, avvenuta trentasette anni dopo quella del marito.” 

Presentazione del volume ”Il Telaio magico, brevi lezioni sul cervello”

La biblioteca consorziale di Viterbo è lieta di annunciarvi il primo evento della stagione: la presentazione del volume ”Il Telaio magico, brevi lezioni sul cervello” (Solferini, 2022).

Il neurochirurgo Giulio Maira ha infatti raccolto anni e anni di lavoro in questo piccolo ma prezioso volume che vuole indagare la macchina più complessa dell’universo, il nostro cervello.

Insieme al giornalista Carlo piano, moderatore dell’evento, parleremo di intelligenza artificiale, della percezione del bello e del concetto di felicità, di tutto ciò che sappiamo e di ciò che c’è da scoprire nell’affascinante mondo che ognuno di noi ha nella testa.

 

 

Vi aspettiamo!

l’ ingresso è libero e saranno distribuite diverse copie gratuite del volume.

Dove: sala conferenze Vincenzo Cardarelli, biblioteca consorziale di Viterbo, viale Trento 18/E

Quando: venerdì 25/11 ore 17:30

 

 

MATTATOIO 22: Beppe Madaudo al Polo Culturale Fondazione Carivit di Valle Faul

La Biblioteca Consorziale di Viterbo porta all’attenzione un artista di caratura internazionale.

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