ROBERT OPPENHEIMER

Bompiani, 2014

 

Robert Oppenheimer è tra le figure più geniali e controverse del XX secolo. Come direttore del Laboratorio di Los Alamos, supervisionò l’operazione, riuscita, per battere i nazisti nella corsa allo sviluppo della prima bomba atomica, una svolta destinata ad avere eterne conseguenze sul genere umano e a rendere Oppenheimer il padre della bomba atomica. Ma con il suo operato Oppenheimer si mise anche in rotta di collisione con il senatore Joseph McCarthy e i suoi cacciatori di streghe. In questo libro Ray Monk, autore delle impareggiabili biografie di Ludwig Wittgenstein e di Bertrand Russell, scava più profondamente di qualsiasi altro biografo per risolvere l’enigma delle motivazioni di Oppenheimer e della sua complessa personalità. Figlio di ebrei emigrati in Germania, Oppenheimer fu un uomo di eccezionale intelletto, guidato dall’ambizione di superare il suo stato di outsider e di penetrare nel cuore della vita politica e sociale. Da giovane scienziato, il suo talento e la sua grinta gli consentirono di entrare in una comunità composta dai grandi nomi della fisica del ventesimo secolo – uomini come Niels Bohr, Max Born, Paul Dirac e Albert Einstein – e di giocare un ruolo fondamentale nei laboratori e nelle aule dove il mondo stava per essere cambiato per sempre. Ma quella di Oppenheimer non è stata solo una storia di integrazione, successo scientifico e fama mondiale. Le implicazioni delle scoperte di Los Alamos gravarono pesantemente sulla sua personalità fragile e complicata. Negli anni trenta, in un clima di paranoia e spionaggio, intrattenne rapporti sospetti e subito dopo la vittoria degli Alleati i suoi tentativi di resistere all’escalation della corsa agli armamenti della Guerra Fredda portarono molti a interrogarsi sulla sua lealtà. Attraverso un’indagine sensibile condotta con grande erudizione, Ray Monk racconta una storia indimenticabile di scoperte, segreti, scelte impossibili e inimmaginabile distruzione.