Alla ricerca delle città perdute con Aude de Tocqueville

Atlante delle città perdute

Alla ricerca delle città perdute con Aude de Tocqueville

Bompiani

Appassionata al patrimonio culturale e alla storia, Aude de Tocqueville, ci accompagna in un Grand Tour ideale tra le famose città del passato – e del passato recente – che sono scomparse. Oggi pare inconcepibile pensare che una città o peggio ancora una metropoli, possa sparire dalle scene senza lasciar traccia dietro di sé ma nella storia del mondo questo avvenimento è accaduto numerose volte, e l’autrice ne rende conto in questo pregevole volume pubblicato da Bompiani. Inizialmente pubblicato ne 2014 dalla prestigiosa casa editrice francese Flammarion, l’Atlas des cités perdues si pregia delle magnifiche illustrazioni di Karin Doering-Froger che riescono nell’impresa di restituire fascino e visibilità alle città – e civiltà – scomparse nella polvere della storia. Aude de Tocqueville scandaglia tutti i continenti (dall’Africa alle Americhe, passando per l’Asia e l’Europa) alla ricerca delle città fantasma delle antiche civiltà creando un ponte temporale tra le differenti epoche, da Pompei a Hiroshima. Come non pensare alla città giapponese, importante centro industriale dell’esercito nipponico che era costruita quasi interamente in legno che fu totalmente distrutta dal primo bombardamento atomico della storia, e al posto della quale ora sorte una vasta pianura, nuda e fangosa, da cui emergono poche costruzioni di cemento e scheletri di alberi carbonizzati? Dell’attuale Turchia, viene ricordata Hattusa, la capitale di uno dei regni più potenti del Vicino Oriente mentre in Iran si erge Bam, la città dove fu ambientato il film tratto dal Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, un tempo oasi imprescindibile sulla via della seta e delle spezie. In America vengono descritte ovviamente le rovine azteche di Teotihuacán in Messico insieme a quelle di Tikal in Guatemala e Vilcabamba in Perù, terra dei temibili Inca. Curioso l’aneddoto di Centralia, cittadina della Pennsylvania bruciata da un incendio sotterraneo propagatosi da una miniera di carbone sotterranea le cui gallerie si estendevano sotto il centro abitato; i creatori del famoso videogioco Silent Hill si sono ispirati a questo fatto. Estintesi a causa della follia degli esseri umani o per catastrofi naturali, i fantasmi di queste città continuano ad esercitare un fascino irresistibili per molti lettori e turisti, che ogni anno si muovono proprio alla ricerca delle storie sepolte sotto quelle macerie o quegli antichi resti.