Maggio 2014 – mese della psicologia

Psicodialogando

Maggio 2014 – mese della psicologia

 

Lunedì 5 Maggio 2014
Sala Conferenze, ore 16:30 – 18:30

Crisi: ostacolo o possibilità?

Relatrice – Claudia Urbani

 

Quando la crisi può essere la nostra risorsa

Crisi è una delle parole più “gettonate” del nostro tempo, viviamo in un periodo di crisi economica, crisi sociale, crisi politica, crisi di valori e ognuno di noi porta con sé  la sua o meglio le sue crisi personali, fatte di momenti di perdita, di cambiamento e quasi sempre di rimessa in gioco.

Quando parliamo di crisi lo facciamo connotandola come qualcosa di negativo che  porta con sé sofferenza , difficoltà, disagio  quasi come se la parola crisi e la parola sofferenza fossero sinonimi. A  ben guardare, però,  anche i momenti più duri possono portarci delle nuove risorse,  permetterci di scoprire qualcosa di nuovo di noi, degli altri e del mondo.

Spesso ci troviamo a dare per scontato che il modo in cui funzioniamo abitualmente sia l’unico o il migliore dei modi possibili. In parte è proprio così, il nostro modo di rapportarci a noi stessi agli altri e al mondo è quanto di meglio possiamo mettere in gioco in un preciso momento della nostra vita.

Ma cosa accade se intorno o dentro di noi cambia qualcosa?

Ci troviamo davanti alla necessità di riorganizzare il nostro modo di muoverci e rapportarci col mondo e con noi stessi. Ciò provoca inevitabilmente disagio, vero e proprio dolore a volte.

Quello che spesso non consideriamo, è come in momenti così difficili possa nascondersi una grossa occasione. Ogni momento di difficoltà, di crisi, consente di trovare nuove strategie, nuove possibilità,  di conoscere limiti nostri e altrui, ma anche di accedere a nuovi significati e a nuove rappresentazioni di noi stessi. Rappresenta, inoltre, un’occasione per modificare il nostro modo di comunicare con gli altri, ma anche per imparare a regalarci un posto di primo piano nella nostra vita, iniziando finalmente a prenderci cura di noi.

L’obiettivo dell’incontro proposto, sarà quello  di offrire  attraverso una riflessione interattiva e l’utilizzo di estratti dal film “Santa Maradona”, uno spazio di confronto sul tema della crisi e delle risorse che in essa possono nascondersi.

 

Filmografia

Santa Maradona, MARCO PONTI, Stefano Accorsi, Anita Caprioli, Libero de Rienzo, dvd Rai Cinema, Harold Mikado 2004

 

 

Martedì 06 Maggio 2014
Sala Conferenze, ore 16:30 – 18:30
“Essere insieme: come possono i rapporti umani sopravvivere a Internet?”
Relatore – Romeo Lippi

 

Disconnect: un film in cui le vite delle persone sono profondamente influenzate dal Web.

Her (Lei): pellicola in cui il protagonista s’innamora di un programma, di un’applicazione per il computer.
Fantasia? No, per niente. Internet ha cambiato il nostro modo di interagire con il mondo, cambiando anche il modo in cui entriamo in relazione con gli altri. Sempre di più i nostri profili sui social network diventano uno specchio della nostra identità, una prosecuzione del nostro Sé reale.
Quando si parla di storie d’amore o di amicizia, il mondo online comincia a essere co-protagonista: Quante relazioni iniziano sui siti d’incontro? Quante volte sentite citare Facebook per questioni di tradimenti, invidie e gelosie? Quanto la pornografia online influenza l’idea della sessualità? Quante volte si discute per una foto messa su Instagram?
Per alcuni, il Web è uno strumento utilissimo, che fornisce mille nuove prospettive alle nostre relazioni, per altri la Rete ci condanna a una solitudine di rapporti digitali e/o superficiali.
Il seminario ha l’obiettivo di aprire un dialogo su questi temi, attraverso la visione di parti delle pellicole citate e con l’ausilio dei risultati delle recenti ricerche psicologiche.

 

Bibliografia
Calderoni A. (2013), Psicologia Digitale. Ecomind, Milano.
Cantelmi T. (2013), Tecnoliquidità. Edizioni San Paolo, Torino.
Tonioni F. (2013), Psicopatologia Web-mediata. Springer, Milano.
Young K., Abreu C.N. (2011), Internet Addiction: A handbook and guide to evaluation and treatment. John Wiley & Sons, New York.

 

 

Mercoledì 07 Maggio 2014
Sala Conferenze, ore 16:30 – 18:30
Famiglia, tra Cinema e Mitologia
Dalle complesse dinamiche familiari alla mitologia dentro ognuno di noi.
Relatrici – Emanuela Celestini , Giuseppina Ceccarelli

 

La cultura ha espresso, attraverso varie forme, gli aspetti e i percorsi dell’evoluzione umana. L’attenzione e lo studio di queste produzioni sono un momento importante di contatto e di consapevolezza degli aspetti che agiscono nell’equilibrio dell’Uomo e della collettività. In questa seconda edizione di Psicodialogando abbiamo deciso di esplorare gli aspetti della Psiche servendoci del film “Morte di un commesso viaggiatore” (1985, Volker Schlondroff) tratto dall’omonimo capolavoro della drammaturgia teatrale di Arthur Miller.

Attraverso una discussione, che vedrà anche voi protagonisti, scaveremo nell’animo dei suoi personaggi servendoci anche di alcuni riferimenti mitologici. Incontreremo così il padre, Willy Loman, che come Hermes Mercurio è in perenne movimento, che vive il dramma per la crisi della sua funzione paterna ma che allo stesso tempo è un Puer che non vuole crescere e scendere sulla terra. Insieme troveremo Biff l’eroe primogenito, così in conflitto ma anche così vicino e simile al padre, Happy il figlio minore e Linda madre e moglie che accudisce la famiglia nei suoi bisogni primordiali e come la Dea del Focolare Hestia da stabilità ed un centro agli uomini della casa.
La proiezione di buona parte del film ci aiuterà a vedere tutto questo e altro ancora, ma soprattutto ci permetterà di comprendere quanto la mitologia non è così lontana da noi e quanto sia importate, a volte, dare significato alla nostra vita attraverso dei Miti che toccano temi universali e parlano della natura umana.

 

Bibliografia

HILLMAN J., Puer Aeternus, Adelphi, Milano, 1999

JUNG C.G., Psicologia e Alchimia in Opere Vol 12, Bollati Boringhieri, 2001
OMERO, Inno ad Ermes, IV, 1 – 67
SHINODA BOOLEN J., Le Dee dentro la Donna, Astolabio Milano,1991

 

 

Venerdì 09 Maggio 2014

Sala Conferenze, ore 16:30 – 18:30

Identità e generi…
Relatrice – Claudia Urbani

 

Quando parliamo di identità di genere ci riferiamo a un costrutto che risponde alla domanda “A quale genere sento di appartenere ?”. Le risposte a questa domanda possono essere molteplici (molte di più delle due che ad un primo impatto saremmo portati a prendere in considerazione), proprio perché abbiamo a che fare col nostro modo di riconoscerci in un corpo, in un ruolo, in un genere.

L’identità in senso lato è prodotto di un processo di costruzione attraverso il quale, nell’interazione con gli altri e col mondo, definiamo noi stessi. L’identità di genere non fa eccezione.
Nell’assumerne una nostra teniamo in considerazione vari aspetti. Alcune indicazioni ci arrivano dal corpo, che esprime il nostro sesso biologico, altre ci arrivano dalle aspettative e dai modelli che osserviamo in famiglia e nei vari contesti in cui viviamo, altre ancora ci arrivano dalla cultura nella quale cresciamo. Interiorizziamo, quindi, una serie di regole che ci dicono come dovremmo essere per essere adeguati al nostro sesso, come dobbiamo vestirci , muoverci parlare. Tutto questo influenza tanto il modo in cui interagiamo con gli altri (e gli altri interagiscono con noi), tanto il modo in cui ci rapportiamo con noi stessi. Tale processo ci accompagna per tutta la vita, ma ha inizio già in tenera età. Sappiamo, infatti, che i bambini iniziano da molto piccoli ad adeguare il loro comportamento al genere nel quale si riconoscono, attraverso un processo di autocategorizzazione sessuale, ovvero un processo per il quale il bambino trattiene solo le informazioni coerenti con la propria identità agevolandone il processo di costruzione.
Siamo portati a pensare che tale processo avvenga in maniera binaria (ovvero si è maschi o si è femmine), ma la situazione sembra essere un po’ più complessa .
Il processo attraverso cui organizziamo la nostra identità di genere è molto ricco di sfumature.
Il seminario proposto vuole porsi come uno spazio di confronto su tale tema.
Attraverso la proiezione di estratti cinematografici cercheremo di addentrarci nel gioco della costruzione di noi stessi e delle molteplici identità di genere possibili…

 

Bibliografia
E. Ruspini “Le identità di genere”, Carocci Editore, Roma 2009
A. Salvini “Psicologia clinica”, Domeneghini Editore, Padova 2004

 

 

Martedì 13 Maggio 2014
Sala Didattica “Cesare Pavese”, ore 16:30 – 18:30
Social Dreaming
Gruppo Esperienziale alla Scoperta della Funzione Sociale del Sogno
Relatore – Massimiliano Trabace

 

Il Social Dreaming (dall’inglese “sognare sociale” o “sognare insieme”) è una metodologia psicologica e sociale che viene applicata negli ambiti più disparati, dalle aziende alle scuole, ai luoghi di guerra persino. Non ha un fine terapeutico in sé, bensì sociale, sebbene sia una pratica capace di favorire il benessere nei gruppi, attivando il pensiero collettivo e creativo, aiutando a comprendere il contesto sociale nel quale le persone vivono e pone le fondamenta per una reale esperienza della tolleranza tra gli individui che convivono in una stessa cultura o ambiente. Dopo una breve introduzione teorica alla funzione sociale del sogno, l’incontro prenderà la forma di un vero e proprio laboratorio introduttivo alla pratica del Social Dreaming, dove i sogni, che i singoli verranno invitati a raccontare e condividere in gruppo, non sono interpretati a livello personale, come nella psicanalisi classica, bensì vengono sviluppati ed elaborati dal gruppo stesso, attraverso le libere associazioni e l’amplificazione emotiva e tematica dei contenuti. Si tratta di un evento esperienziale intensivo che intende avere un buon impatto sui partecipanti, sia nel caso che raccontino i loro sogni o producano associazioni, oppure semplicemente ascoltino i sogni e le narrazioni degli altri, al fine di favorire la nascita di nuove idee, di pensieri nuovi, di aprire le menti, grazie all’esplorazione di una catena associativa, che viene costruita con il contributo di tutti.

 

Bibliografia
Lawrence, G. Social dreaming: la funzione sociale del sogno. Borla, 2001.
Lawrence, G. Esperienze nel social dreaming. Borla, 2004.

 

 

Martedì 20 Maggio 2014

Sala Cesare Pavese, ore 16:30 – 18:30

Luce e ombra.

Seminario esperienziale con l’utilizzo di immagini evocative, potente mezzo per comunicare il nostro stato interiore.

Relatrici – Emanuela Celestini  Giuseppina Ceccarelli

 

Nel laboratorio esperienziale sulle immagini per la seconda edizione di Psicodialogando, l’obiettivo che ci proponiamo è quello di scoprire e rappresentare nuovi aspetti di noi, dando legittimità di esistenza anche alle nostre parti più in ombra per avventurarci verso una più ampia conoscenza del nostro mondo interno. Questa nuova esperienza di narrazione si  andrà costruendo attraverso la scelta di immagini, fotografie, ritagli,  frammenti di mondo, che rappresentano voci dell’anima, emozioni, pezzi di memoria personale, volti a ri-conoscere e integrare parti del nostro sé corporeo ed emotivo. Un’esplorazione creativa, volta a percepirci capaci di sperimentare e costruire, attraverso nuove 3modalità di auto-narrazione e di dialogo con se stessi e con gli altri; un modo di raccontarsi anche per progettare il futuro in un continuo gioco di svelamento delle proprie parti, in luce e ombra.

Un’occasione, quindi, per vedersi materializzare zone del sé destinate alle volte a restare nascoste e creare fonte di disagio e di insoddisfazione personale, perché rifiutare la propria Ombra significa vivere una vita parziale, come osserva Jung, ogni autentica maturazione dell’individuo comincia appunto con l’integrazione delle nostre parti nascoste.Quella che vi offriamo e che vogliamo condividere con voi è un’opportunità, per riappropriarsi, in un’atmosfera giocosa e rilassante, della libertà di scegliere e immaginare se stessi in modo nuovo e creativo.

 

Bibliografia

RIGGI C., L’esuberanza dell’ombra-Riflessioni su fotografia e psicoanalisi, Le Nuvole, 2008

JACOBI J., La Psicologia di C.G. Jung, Bollati Bolinghieri, 1973

TREVI M. e ROMANO A., Studi sull’ombra, Cortina Raffaelo, 2009

 

 

Venerdì 23 Maggio 2014

Sala Conferenze, ore 16:30 – 18:30

“Dexter: siamo tutti vittime e carnefici?”

Relatore – Romeo Lippi

 

Dexter Morgan è il nome del protagonista di una famosa serie TV americana: di giorno, un esperto forense della polizia scientifica di Miami, di notte, uno spietato serial killer; è un serial killer “buono”, uccide solo i “cattivi”, cioè altri serial killer che sfuggono alle forze dell’ordine.

Un personaggio disumano e nel contempo umanissimo, un carnefice e una vittima, un persecutore ma anche un salvatore, padre e marito amorevole e spietato assassino.

In questo fortissimo contrasto sta il fascino di Dexter: quello che fa è da condannare, ma non possiamo dargli torto fino in fondo, una parte di noi resta sedotta dal suo modo di fare.

Dexter rappresenta, in maniera estremizzata, il dilemma che tutti noi viviamo: essere completamente noi stessi e, magari, deludere e far male agli altri oppure conformarci a quello che vogliono da noi, snaturando il nostro modo di essere primario.

Ognuno di noi ha il suo piccolo/grande segreto. Il seminario vuole essere un’occasione, attraverso le vicende vissute da Dexter, per indagare i nostri conflitti interni e capire come gestirli.

 

Bibliografia

Cicero V. (2011), Nel nome di Dexter, un killer seriale tra letteratura e TV. Vita e Pensiero, Roma.

Giusti E., Bianchi E. (2010), Devianze e violenze. Valutazione e trattamenti della psicopatia e dell’antisocialità. Sovera Edizioni, Roma.

Giusti E., Iacono M. (2010), Abusi e maltrattamenti. Sovera Edizioni, Roma.

Lindsay J. (2005), La mano sinistra di Dio. Sonzogno, Milano.

 

 

Martedì 27 Maggio 2014

Sala Didattica “Cesare Pavese”, ore 16:30 – 18:30

Sogno da Svegli Guidato

Gruppo Esperienziale sulla Pratica dell’Immaginazione Creativa per il Benessere

Relatore – Massimiliano Trabace

 

Il Sogno da Svegli Guidato è una tecnica immaginativa a scopo terapeutico, ma anche una semplice pratica finalizzata alla promozione del benessere psico-fisico, che viene utilizzata in ambito psicologico per attivare risorse personali, intellettive ed emotive, solitamente difficilmente accessibili con il pensiero razionale, facilitando in particolare la presa di coscienza dei propri valori più profondi, incondizionati e autentici, favorendo altresì il rilassamento e una maggiore consapevolezza di sé. Dopo una breve introduzione teorica alla funzione psicologica dell’immaginazione creativa, l’incontro prenderà la forma di un vero e proprio laboratorio introduttivo alla pratica del Sogno da Svegli Guidato, dove le immagini mentali che i singoli verranno invitati a creare, sullo stimolo di una meditazione guidata, passo dopo passo, servirà ad evocare un contesto protetto e sicuro, al cui interno scoprire, momento per momento, non solo colori e forme, ma un’ampia gamma si sensazioni, nonché forse anche i propri temi di vita ed esistenziali. Si tratta di un evento esperienziale intensivo che intende avere un buon impatto sui partecipanti, i quali saranno invitati a condividere, al termine della pratica, le proprie eventuali scoperte e la propria esperienza di immaginazione creativa, al fine di comprendere al meglio come attivare le risorse emergenti, favorendo nuovi insight, sia per se stessi e magari anche per gli altri.

 

Bibliografia

Desoille, R. Teoria e pratica del sogno da svegli guidato. Astrolabio, 1978.

Fusi, S. Immaginazione creativa per il benessere. Tecniche Nuove, 2007.