
Il sogno di Luigi Serafini a ‘La Biblioteca incontra’
Care lettrici e cari lettori,
martedì 10 giugno, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterà ancora una volta Luigi Serafini che, in dialogo con Filippo Golia, presenterà il libro Il sogno di Luigi Serafini, catalogo della recente mostra al MART di Rovereto.
martedì 10 giugno, alle 17.30, la rassegna “La Biblioteca incontra” ospiterà ancora una volta Luigi Serafini che, in dialogo con Filippo Golia, presenterà il libro Il sogno di Luigi Serafini, catalogo della recente mostra al MART di Rovereto.
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
L’AUTORE
Luigi Serafini (Roma, 1949) è un artista, architetto, autore e designer, la cui ricerca si è sempre sviluppata al di fuori dei contesti più convenzionali dell’arte.
Il Codex Seraphinianus è la sua più nota opera editoriale, pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci e, più di recente, da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato Storie Naturali e Pulcinellopaedia, quest’ultima ancora in libreria. Le sue opere sono state esposte in molte sedi internazionale, da ultimo al Mart di Rovereto (2024). Una selezione delle sue opere è presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque. A Parigi è Satrape Transcendent du Collège de ‘Pataphysique, unico italiano.
Il Codex Seraphinianus è la sua più nota opera editoriale, pubblicato nel 1981 da Franco Maria Ricci e, più di recente, da Rizzoli. Ha inoltre pubblicato Storie Naturali e Pulcinellopaedia, quest’ultima ancora in libreria. Le sue opere sono state esposte in molte sedi internazionale, da ultimo al Mart di Rovereto (2024). Una selezione delle sue opere è presente nella permanente del FRACGrand Large di Dunkerque. A Parigi è Satrape Transcendent du Collège de ‘Pataphysique, unico italiano.
IL LIBRO
Il sogno di Luigi Serafini, Silvana Editoriale
Con il titolo Somnium Scipionis circolò dal Medioevo il frammento di un trattato di Cicerone che ossessionò, fra gli altri, Raffaello e Mozart. Vi si leggeva della natura immortale e onnipotente dell’anima. Tanto tempo dopo, appare in sogno un altro libro: un libro impossibile nel quale i pesci sono occhi che ci guardano dai flutti, gli amplessi generano esseri anfibi, e ogni parola innalza un edificio fantastico. Un libro che non si può leggere, e che tutti sanno a memoria. Con il Codex Seraphinianus – enciclopedia d’invenzione stampata nel 1981 da Franco Maria Ricci, e da allora libro di culto per intellettuali e ragazzi di tutto il mondo – iniziava il sogno di Luigi Serafini.
Un sogno che si è materializzato in una mostra e ora di nuovo in un libro, questo (con la più ampia riproduzione delle opere dell’artista, commentate da saggi, con una ricca cronologia e conversazioni). Il sogno di un’arte senza nome che plasma insieme architettura, disegno, scrittura, pittura, scultura, musica e design. Davvero è un Marziano quello sbarcato al Mart: casa ideale che, proprio come in un sogno, ospita la riproduzione virtuale della prodigiosa casa-studio reale dell’artista, la cui salvaguardia è oggi oggetto di un’avventurosa disputa legale. Così ci si rivela la doppia valenza del genitivo. Il sogno fatto mezzo secolo fa da Serafini è il sogno che oggi tutti facciamo immaginandocelo, forse inventandolo. Perché, come ha dichiarato di recente, «io esisto solo negli occhi degli altri».
Da un’idea di Vittorio Sgarbi.
Un sogno che si è materializzato in una mostra e ora di nuovo in un libro, questo (con la più ampia riproduzione delle opere dell’artista, commentate da saggi, con una ricca cronologia e conversazioni). Il sogno di un’arte senza nome che plasma insieme architettura, disegno, scrittura, pittura, scultura, musica e design. Davvero è un Marziano quello sbarcato al Mart: casa ideale che, proprio come in un sogno, ospita la riproduzione virtuale della prodigiosa casa-studio reale dell’artista, la cui salvaguardia è oggi oggetto di un’avventurosa disputa legale. Così ci si rivela la doppia valenza del genitivo. Il sogno fatto mezzo secolo fa da Serafini è il sogno che oggi tutti facciamo immaginandocelo, forse inventandolo. Perché, come ha dichiarato di recente, «io esisto solo negli occhi degli altri».
Da un’idea di Vittorio Sgarbi.
La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube