Giancarlo Scarchilli a ‘La Biblioteca incontra’

 
Care lettrici e cari lettori,
venerdì 16 maggio, alle 17.30, per il nuovo appuntamento della rassegna “La Biblioteca incontra”, Giancarlo Scarchilli ricorderà Vittorio Gassman presentando il suo docufilm Vittorio racconta Gassman. Una vita da mattatore, in dialogo con Giuseppe Manfridi.
 
L’incontro si svolgerà, come di consueto, presso la sede della Biblioteca consorziale nella sala conferenze “Vincenzo Cardarelli” di viale Trento, 18/E.
 
L’AUTORE
Giancarlo Scarchilli è regista e sceneggiatore. In qualità di collaboratore alla regia e/o alla sceneggiatura prende parte a Due pezzi di pane (1978, Sergio Citti), Minestrone (1980, Sergio Citti), Di padre in figlio (1978/82, Vittorio Gassman), Sogni e bisogni (1984/85, Sergio Citti), Gassman Story (1985/86).
Negli anni novanta affianca all’attività di sceneggiatore quella di regista, tra i suoi titoli ricordiamo Mi fai un favore (1997), I fobici (1999), Scrivilo sui muri (2007), Vittorio racconta Gassman – Una vita da Mattatore” (2010), The King of Paparazzi – La vera storia (2018) e Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova (2022).
Dal 2014 è docente di Accademie e Scuole di recitazione cinematografica a Roma, Milano, Bologna, Napoli, Verona, Palermo, Bari, Firenze.
 
IL DOCU-FILM
Giancarlo Scarchilli, Vittorio racconta Gassman. Una vita da mattatore, RAI Cinema – Studio Immagine
 
Il percorso umano e artistico di una delle maggiori personalità dello spettacolo e della cultura italiana del XX secolo che, pur affondando le proprie radici nella tradizione del teatro classico, ha fatto di tutto per avvicinarvi le masse. Il suo Amleto (1952) fu il primo spettacolo che superò, con una serie di “tutto esaurito”, le 100 repliche nello stesso teatro.
Vittorio Gassman fu anche il primo, utilizzando un tendone da circo, a portare i “classici” in luoghi sperduti del Sud d’Italia dove il teatro non era mai arrivato. Solo molti anni dopo avrebbero proliferato gli “alternativi” teatri tenda. Né va dimenticato il suo contributo alla diffusione della poesia.
È anomalo e curioso che un attore etichettato come “tradizionale” abbia apportato così tante innovazioni. Il suo Mattatore televisivo fece molto scalpore all’epoca (1959) e passò alla storia; si può affermare che fu rivoluzionario, una sorta di programma-contenitore ante litteram, dove poesia e numeri da circo, linguaggio colto e battute popolari, si alternavano e fondevano armonicamente.
In cinema Gassman non fu da meno: ai grandi personaggi tragici alternava quelli cialtroneschi e popolari, sempre con grande successo. Tutto questo e molto altro ancora viene raccontato per ricordare colui che “in scena e fuori scena non fu mai impallato”, come ironicamente Vittorio Gassman definiva sé stesso.
 

La registrazione dell’incontro è disponibile sul nostro canale YouTube