Villino Rosi. Progetto di valorizzazione e nuova destinazione funzionale.


Cari utenti, oggi vogliamo parlarvi del villino Rosi, uno degli enormi lasciti testamentari del preside Gino Rosi (oltre ad i 3500 volumi di etnomusicologia, archeologia, arte, architettura e molto altro).

In questi mesi abbiamo maturato un progetto di valorizzazione e nuova destinazione funzionale del luogo: la nostra intenzione è quella di allestire al suo interno una biblioteca per raccogliere i vari fondi Gino Rosi, un laboratorio sociale di legatoria, diversi luoghi di aggregazione sociale e spazi per la realizzazione di conferenze ed eventi culturali come ad esempio la summer school dedicata all’architettura.

Sarà dunque un luogo dedicato all’arte, un raccordo per tutti gli aventi del territorio su musica, design, architettura e archeologia.

Nessuno può permettersi di sottrarre un simile patrimonio alla comunità nel rispetto della democrazia, del testamento di Gino Rosi e di chi ne gestisce, già da anni, il patrimonio librario.

Dalle parole dello scrittore Giuseppe Manfridi:

Paolo carissimo, tutto ciò che nasce sotto la tua egida ravviva la mia fiducia che qualcosa di importante potrà continuare ad essere, e che l’estinzione del pensiero è ancora per un po’ dilazionata. Ovviamente so, o almeno intuisco, quanto sforzo e quante lotte quotidiane debbano costare tutto questo. Ma costruire pretende immaginazione e fatica, e tu ne hai. Distruggere, invece, è talmente facile! E distruggere può significare anche solo farsi ostacolo (per invidia, per stupidità, per smania di predazione!) di chi si impegna a costruire.

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