GLI SPECIALI presenta ITALO MOSCATI. Eduardo de Filippo

 

Mercoledì 28 Gennaio ore 17:30 “Consorzio Libri: GLI SPECIALI ” presenta ITALO MOSCATI. Eduardo De Filippo (Ediesse, 2014).

Sala Conferenze della Biblioteca Consorziale di Viterbo – Viale Trento, 18/e

 

Italo Moscati. Regista e scrittore, sceneggiatore, insegna Storia dei Media e Arti Visive. Per il cinema, ha scritto Il portiere di notte e altri cinque film con Liliana Cavani, e sceneggiature con Luigi Comencini, Silvano Agosti, Giuliano Montaldo e altri. Ha diretto il tv movie Gioco perverso, il serial Stelle in fiamme e film doc tra cui Il sogno del futuro, Le mille e una Venezia, Risvegli d’Italia, La ciociara e le altre, Occhi sgranati, Via Veneto Set, Passioni nere, Il paese mancato, Viziati 1, Viziati 2, Non solo voce- Maria Callas, Luciano Pavarotti, l’ultimo tenore?, Donne & Donne. Tra i suoi ultimi volumi, Gioco perverso. La vera storia di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, I piccoli Mozart, Sophia Loren, Sergio LeoneQuando il cinema era grande; Le scarpe di Jack Kerouac. Con Ediesse-Eri Pasolini passione, Anna Magnani, Vittorio De Sica. Ha ricevuto prestigiosi premi fra cui il St. Vincent, il Tuscanica, il Biella, il Leone di Pietra e il Cinemadamare.
Eduardo De Filippo. Scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole (Ediesse, 2014). Dopo Gomorra, Scampia, ’a monnezza, la terra dei fuochi. Trent’anni fa moriva Eduardo De Filippo, il grande attore, regista, scrittore. Tre decenni in cui non si è spento, e anzi aumenta, il desiderio che Napoli, i dintorni, il Paese, possano vivere giorni diversi. Questo libro ha due obiettivi: presentare nuovi racconti – poco celebrativi, inquieti,
provocatori – di persone che lo hanno conosciuto e a partire da essi comporre un ritratto delle trasformazioni che Eduardo aveva intuito e proposto nei suoi lavori, fra teatro, cinema e televisione. «Scavalcamontagne», ovvero artista che rivela di essersi misurato fin da giovanissimo con il pubblico nelle zone lontane. «Cattivo», nel senso di esigente, un forte carattere nei rapporti sulle scene e nella vita. «Genio consapevole», per la sicurezza e misura con cui scriveva e rappresentava le sue idee. Eduardo è stato una sorta di moderno «viaggiatore», originale e spregiudicato, nell’Italia del Novecento, un paese che conosceva spostamenti di milioni di persone dal Sud al Nord e
viceversa, incontri e scontri di linguaggi e di convinzioni. Ma anche «sperimentatore» curioso, sensibile ricercatore di nuove competenze tra le arti e la comunicazione, sempre pronto a trasferire nei drammi, commedie, film, pensieri e sentimenti capaci di parlare agli spettatori, nel segno di un’umanissima lezione.