Morte a Venezia (Scena Finale)

 

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Morte a Venezia è un film drammatico del 1971 diretto da Luchino Visconti, tratto dal romanzo La morte a Venezia dello scrittore tedesco Thomas Mann. Presentato in concorso al 24º Festival di Cannes, grazie al quale Visconti vinse un Premio speciale del venticinquesimo anniversario.

 

 

Venezia, 1911, il compositore Gustav von Aschenbach si reca al Lido, all’Hotel des Bains, per un periodo di riposo al fine di riprendersi da una crisi cardiaca di cui aveva sofferto qualche tempo prima. Qui, il maturo protagonista resta colpito dalla bellezza efebica di un giovanissimo polacco, Tadzio, che frequenta la spiaggia dell’hotel. Se ne infatua, e l’innamoramento provoca nel suo animo una crisi profonda che lo porta, da un lato a contrastare questo suo sentimento, e dall’altro a volerlo assecondare vivendone tutte le emozioni. Egli deciderà alla fine di rimanere silenziosamente accanto al ragazzo, limitandosi a osservarlo ed a cercare di continuo a resistere alle sue emozioni a cui, però, cederà spesso, tanto da ricorrere alla tintura dei capelli e a un trucco pesante, presso un barbiere, nell’illusione di conservare una giovinezza ormai superata. Gustav non lascerà più Venezia, nonostante gli sia ormai chiaro che vi imperversa un’epidemia di colera. Sempre più debole, trascorrerà i suoi ultimi momenti sulla spiaggia del Lido in contemplazione del suo amato.