I TRE MATRIMONI DI MANOLITA

Guanda, 2014

 

Non è facile sopravvivere a Madrid, negli anni terribili della «normalizzazione franchista» che fa seguito alla Guerra civile. Sono tempi di fame e di terrore, soprattutto per Manolita, che a sedici anni si trova a farsi carico delle sorelle e dei fratelli più piccoli, dopo che il padre e la matrigna vengono incarcerati e il fratello maggiore è costretto a nascondersi a causa della sua militanza comunista. Manolita non ha mai voluto sapere nulla di politica, e per questo gli amici del fratello l’hanno soprannominata signorina «Non contate su di me».
Eppure adesso hanno bisogno di lei per tenere viva una speranza di resistenza, legata alla possibilità di stampare e diffondere materiale di propaganda. Dagli esuli spagnoli in Messico sono stati inviati dei misteriosi ciclostili, macchine che però nessuno riesce a far funzionare: a Manolita viene affidato il compito di far visita a un detenuto che è forse l’unico in grado di svelarne i segreti. Quel ragazzo timido e apparentemente privo di fascino sarà determinante nella sua vita, e al primo incontro con Silverio ne seguiranno molti altri, mentre nelle lunghe attese fuori dal carcere Manolita scoprirà tante sofferenze e tante attestazioni di solidarietà.
Una grande storia di amore e di coraggio traboccante anche di passione civile e politica, in cui ancora una volta Almudena Grandes riesce a far convivere verità storica e verità narrativa.