1890/1959

Boris Pasternak

1890/1959

 

Non ci credevano, pensavano: fandonie, ma lo apprendevano da due, da tre, da tutti. Si mettevano a fianco nella riga del tuo tempo fermatosi di botto case di mogli, di impiegati e di mercanti, Era un giorno, un innocuo giorno, più innocuo d’una decina di precedenti giorni tuoi. Si affollavano, allineandosi nell’anticamera, come allineati dal tuo sparo…. Tu dormivi, spianato il letto sulla maldicenza, dormivi e, cessato ogni palpito eri placido, bello, ventiduenne, come aveva predetto il tuo tetrattico. Tu dormivi, stringendo al cuscino la guancia, dormivi a piene gambe, a pieni malleoli, inserendoti ancora una volta di colpo nella schiera delle leggende giovani. Tu ti inseristi in esse con più forza, perchè le avevi raggiunte con un balzo. Il tuo sparo fu come un’Etna in un pianoro di vigliacchi.

 

(Morte di un poeta, dedicata a Vladimir Majakovskij)