Vuoto da leggere – Manifesto per un paese che ha disimparato a leggere, i libri come il suo presente

Vi invitiamo a leggere e sottoscrivere il Manifesto venendo in biblioteca, sul nostro profilo Facebook o via web mandando una mail a direzione@bibliotecaviterbo.it specificando nome cognome e SOTTOSCRIVO.

 

Scarica qui il Manifesto

Il sistema dell’editoria e della cultura si dà appuntamento a Torino per celebrare il suo rito collettivo ormai da 27 anni: cosa è cambiato in questi anni nel rapporto tra gli italiani e i libri? In che modo un paese di letterati e uomini d’arte ha saputo rispondere alle sfide della nostra epoca? Perché gli italiani non leggono un libro all’anno ma guardano i reality show sulla scrittura? È forse giunto il momento di guardarsi indietro e tirare le somme di una politica culturale e di una strategia di sistema che si rinnova anno dopo anno, sempre nuova nelle forme come nell’acume raffinato degli apocalittici che la denigrano, e allo stesso tempo sempre uguale nella sua inconsistenza, inconcludenza, inefficacia. Eppure, grazie ai molti che ancora ci credono, i libri e la lettura restano un punto fermo di civiltà, che resiste alla barbarie incipiente dell’analfabetismo di ritorno dei laureati (vedi test LILA dell’OCSE) e alla fine delle librerie non commerciali. È per loro, per questa moltitudine silenziosa che affolla le biblioteche pubbliche, che siamo venuti qui a presentare il nostro manifesto per la lettura. È per loro che vorremmo scuotere un po’ questo conclave di professionisti del libro, coinvolgere nel dibattito i big e i comprimari del panorama letterario e di quello istituzionale per fare sistema, per liberare le intelligenze e ridare ai libri il posto che meritano. Noi offriamo questa provocazione e la nostra umilissima progettualità di bibliotecari di provincia come spunto per ripartire o come grimaldello per scardinare antiche resistenze. A tutti voi, lettori per professione, per passione o per dovere istituzionale, lasciamo il compito di collaborare e fare sistema, ognuno secondo le proprie possibilità.
Paolo Pelliccia

Commissario Straordinario Biblioteca Consorziale di Viterbo
Vuoto da leggere Manifesto per un paese che a disimparato a leggere, i libri come il suo presente La Biblioteca Consorziale di Viterbo preso atto dell’inconsistenza di ogni discorso e annuncio politico-istituzionale sulla crescita culturale, sociale ed economica del nostro paese; considerato con interesse il moltiplicarsi delle iniziative di promozione della lettura e della cultura, preso atto con scoramento della mancanza di risultati e di coinvolgimento del pubblico dei lettori e non; individuata la questione centrale dello stato della lettura e della cultura italiana nell’affermarsi di un modello economico, politico e sociale povero di visione, irretito da una sorta di (anti) cultura dominante, un modello di pensiero e di azione ipertrofico e accattone nel breve e brevissimo periodo, sempre impegnato nel disperato tentativo di colmare l’assenza di strategie di lungo corso con il sensazionalismo e la furbizia italica; considerato che il modello economico-politico italiano è squadernato da spinte centripete alimentate dall’interesse personale o di parte, affamato e irretito da una logica vetero-competitiva per cui il mercato è teatro di battaglie in cui ci si afferma a scapito degli altri e non si con-corre verso obiettivi comuni e di sistema che creano formazione culturale come memorabili interviste televisive (vedi “Le Iene”) hanno denunciato, come tutto oggi dimostra (dalle ruberie senza pudore alle dichiarazioni senza dignità, al protagonismo personale, alla politica degli annunci e delle dichiarazioni); tenuto conto dello stato dell’istruzione scolastica, svuotata nella sua funzione educativa dalla pletora di riforme della scuola che hanno svilito il ruolo di insegnante, decretato la fuga di 1 milione di cervelli negli ultimi 10 anni e hanno trasformato la scuola in un’agenzia con un’offerta formativa (peraltro poco competitiva) e non più un luogo di crescita civile, culturale e democratica; considerata la riduzione significativa dei fondi per le Biblioteche e la conseguente impossibilità del sistema bibliotecario a svolgere il suo ruolo di pubblico servizio, di luogo di circolazione dei saperi, di spazio aperto per l’accesso all’informazione e alla cultura ma considerata anche la crescente domanda di accesso ai saperi, web e alle pratiche informatiche come a quelle manuali e artigianaliDICHIARA

lo stato di emergenza del mondo del libro, delle biblioteche e della cultura in tutto il paese e

PROPONE

una serie di azioni e progetti, aperti alla collaborazione e al sostegno di tutti gli attori del mondo del libro, della cultura, con particolare riferimento alle Istituzioni Culturali e al Governo del Paese.
Lo stato di emergenza del libro e della lettura

Il dato è inequivocabile, lo stato della lettura e il rapporto con il libro degli italiani è pessimo. 1 italiano su 2 non legge e non compra nemmeno un libro all’anno (Istat 2012). 4 italiani su 5 non sanno leggere e comprendere un articolo di 20 righe, 1 italiano su 5 è semianalfabeta (Lila -OCSE 2010). Lo stato di emergenza del libro e della lettura L’investimento per la cultura del bilancio italiano è il più basso d’Europa (Eurostat 2011). In sintesi: non leggiamo, non sappiamo leggere né capire quello che leggiamo e se parlassimo di numeri e di far di conto la situazione sarebbe ancora peggiore. Gli investimenti e le politiche pubbliche in questo senso sono rimaste sempre sulla carta, quando non sono diventate riforme e controriforme della Scuola e dell’Università capaci solo di far emigrare oltre 1.000.000 di laureati e quasi 80.000 tra le menti più brillanti e competenti delle nuove generazioni.


LEGGERE È PARTECIPARE

La cultura che i buoni libri possono contribuire a conservare e a diffondere è quel rapporto con la nostra natura di uomini che ci permette di dare un senso e una direzione al nostro vivere, in cui l’essere parte viene prima dell’essere leader, fare sistema viene prima del proprio individuale o privato tornaconto. Ripartiamo dal tutto, dall’insieme di cui siamo una parte (cittadini, persone, lavoratori, esseri coscienti) e da quello che tiene assieme le cose e le persone: la cultura.
Cultura infatti è l’insieme delle pratiche, dei significati e dei prodotti materiali che condividiamo in quanto società, che ci permettono di essere una società. E tra le pratiche principali attraverso le quali la società è diventata moderna e civile c’è l’alfabetizzazione e la lettura di massa, agevolata dalla diffusione del libro stampato. Cosa pensare di un paese che ha rinunciato a leggere ed è pieno di analfabeti di ritorno? Stiamo regredendo? O forse l’emergenza è già passata e siamo alla fatidica fase di “analisi della sconfitta”? Alcuni potranno sostenere che oggi sono altre le pratiche di diffusione della cultura, internet ad esempio e la sua sterminata serie di pagine di testo e di informazioni. Ma anche questa è solo una flebile speranza al momento. Due dati su tutti: 1. l’Italia è il paese meno connesso d’Europa con poco più del 50% delle famiglie con una connessione internet attiva, e nei paesi dove internet è più diffuso si legge molto più che da noi e in molti casi si legge più di prima dell’avvento della rete. 2. Milano e Roma sono le due capitali mondiali (in percentuale sul numero di connessioni attive) del porno streaming, ovvero, usiamo internet più di tutti per placare gli appetiti sessuali, pratica umana anch’essa ma tutt’altro che lettura. Seguendo autorevoli opinioni oggi potremmo dire che  l’Italia che non legge è un’Italia non in declino ma in decadenza (Cacciari), dove non si è colto il senso del presente, e tutte le scelte invece che guardare al futuro sono orientate al passato e alla sua conservazione (leggi conservazione dei privilegi e delle posizioni di potere) nella speranza malsana che in questo modo almeno si riesca a fare affidamento su un futuro, affidabile solo perché uguale al passato.

La proposta della Biblioteca Consorziale di Viterbo

Nel tentativo di adempiere alla nostra missione di bibliotecari, abbiamo intenzione di iniziare a riempire questo vuoto di pensiero, di cultura, di sogni e di significati da difendere e da costruire, con i libri. La proposta della Biblioteca Consorziale di Viterbo I libri infatti, sono occasioni per colmare un vuoto nella nostra vita, con una storia, con una conoscenza che dia senso a quel vuoto e che sappia leggerne il significato e individuarne le cause. Per questo abbiamo pensato di lanciare un segnale con la pubblicazione di questo Manifesto che coglie lo stato di emergenza del libro e della lettura, e conseguentemente vuole sollecitare l’intervento e il contributo critico di tutti gli attori del sistema del libro per dare vita e voce a questo sistema frammentato e privo di una direzione per carenza di una politica culturale nazionale.

Azione 1.

Sottoscrivere il Manifesto e contribuire alla sua diffusione, integrazione, e operatività. 

Dal 1° giugno sul sito web e nelle Biblioteche della città sarà allestita una postazione dove sottoscrivere il nostro appello, proporre idee e progetti che contribuiscano a questa mobilitazione, offrire il proprio contributo volontario per avvicinare alla lettura e ai libri chi se ne sente escluso. In una logica di coprogettazione, vorremmo lavorare su questi temi per farne altrettanti elementi attivi nel sistema del libro: territorio/quartiere, arte e musei, scrittori esordienti e piccoli editori, avanguardie e sperimentazioni visive, tecnologie digitali e materiali sostenibili, spazi verdi ed ecosistema urbano. Il coordinamento del piano delle attività che emergeranno dalle proposte e dai contributi sarà affidato ad un’associazione costituita ad hoc dalle Biblioteche di Viterbo e aperta a tutti coloro che vorranno contribuire a questa mobilitazione.

Azione 2.

La “Città della cultura di Viterbo” La nuova sede della Biblioteca che grazie ad un pregevole progetto architettonico di recupero dell’edificio ex Caserma Vigili del Fuoco andrà ad integrarsi con il prospiciente Campus Universitario della Tuscia per diventare il motore pulsante dell’azione della Biblioteca Consorziale per il rilancio della cultura in città.
Un modello di struttura polifunzionale in grado di creare occupazione, formare nuove generazioni di studenti e di operatori della cultura, delle arti e dello spettacolo. Per rilanciare la circolazione dei saperi a beneficio del territorio, per produrre cultura 7 giorni su 7 con eventi, corsi, presentazioni e nuove forme di promozione della lettura e della cultura. Un progetto ambizioso che esponiamo nel dettaglio nelle pagine seguenti e che ha già preso il via con il contributo delle amministrazioni locali e che rimane aperto alla partecipazione, al sostegno e al contributo dei cittadini, delle aziende e delle istituzioni.

Azione 3.

Biblioteca in Piazza La premessa generale dell’iniziativa è la seguente: se i libri non attraggono il lettore a sufficienza ribaltiamo la prospettiva e facciamo in modo che i libri siano attratti dai lettori, che entrino nelle loro vite, che li vadano a scovare dove sono e dove esprimono i loro talenti. Questo intento sarà realizzato attraverso 3 modalità semplici, partecipative e innovative:

A. Portiamo la biblioteca e i libri in piazza: nel week end, una postazione mobile della biblioteca, realizzata dalle Officine Tamborrino appositamente per lo scopo, girerà le piazze dei 5 quartieri principali, erogando tutti i servizi della biblioteca e soprattutto promuovendo la lettura con l’apparato multimediale di cui sarà dotata. Dalla tessera al prestito, con un computer collegato in wifi, tutti i servizi della biblioteca saranno a disposizione con particolare attenzione per i libri immediatamente disponibili selezionati preventivamente dalla biblioteca

B. Portiamo i libri nella vita dei ragazzi: attraverso il nuovo sito web della biblioteca andremo a coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione a quelle dove si insegna la recitazione e il teatro, per coinvolgerli nella realizzazione di brevi video di 5 minuti in cui leggere e rappresentare scenicamente estratti dai classici della letteratura mondiale. I video verranno caricati sul canale youtube della biblioteca e poi diffusi attraverso la postazione mobile nelle strade della città. Ciclicamente organizzeremo proiezioni serali in cui verranno premiati i migliori video degli studenti con collane di libri per le scuole di appartenenza e/o con la possibilità di mettere in scena le opere citate.

C. Portiamo la letteratura nei luoghi simbolo della città: attraverso una serie di codici QR disseminati per le vie della città portiamo all’attenzione di cittadini e visitatori le pagine più belle della nostra storia letteraria, del giornalismo, della saggistica, creando un percorso di scoperta della città attraverso citazioni letterarie direttamente legate allo spirito del luogo e alla sua destinazione pubblica. La presenza della “Biblioteca in Piazza” contribuirà a riportare l’umanesimo nelle vite dei cittadini, a riportare la letteratura e il dialogo prima sotto e poi dentro casa, a coinvolgere i giovani nella rivitalizzazione dei classici della letteratura attraverso la loro lettura e interpretazione. Infine, ci consentirà di creare un percorso letterario per scoprire la città.

Azione 4.

“Vaccinazione letteraria”

Un nuovo format per portare la letteratura nelle vite e nelle coscienze dei nostri ragazzi: uno spettacolo multimediale e multidisciplinare in cui attori, poeti, registi, scrittori, musicisti si mettono a disposizione del pubblico scolastico per raccontare i classici della letteratura in un modo coinvolgente e partecipato. Non classici spettacoli ma performance dialogate, sperimentali, improvvisate, autentici happening della poesia e della letteratura che attraverso musica, teatro, danza, arti visive e supporti digitali sapranno conquistare il cuore e l’interesse dei ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori. L’operatività e il contributo di cittadini, istituzioni e aziende. Tutte e 4 le proposte sono già operative e a diversi livelli stanno già concretizzandosi nella nostra piccola cittadina, grazie alla passione e alla collaborazione del personale della biblioteca, del tessuto imprenditoriale locale e di molti giovani volontari. Lo scopo di questo Manifesto è quello di fare in modo che le nostre iniziative possano crescere molto più velocemente ed estendersi ad altre città italiane se la nostra provocazione riuscisse a mobilitare gli attori del sistema libro (editori, librari, bibliotecari, autori, critici e giornalisti, agenzie letterarie) e soprattutto le Istituzioni Culturali del nostro Paese.


Inviamo in modo particolare una richiesta di aiuto e di attenzione all’attuale governo, al Ministro della Cultu- ra on. Franceschini e al Presidente Matteo Renzi che tanto ha fatto per la cultura e le biblioteche nella sua Firenze e che purtroppo ad oggi (ancora) non sembra aver messo al centro del dibattito pubblico la Cultura e la Politica Culturale come perno del rilancio per il sistema economico italiano.

 

La Biblioteca Consorziale di Viterbo come pubblica istituzione culturale crede fermamente nella centralità della Cultura per il futuro dell’Italia: non solo come garanzia di dignità e felicità ma anche come energia capace di risvegliare quella fiducia nel proprio Paese e nelle proprie capacità di riscatto che da più parti si va cercando. Troppi gli esempi e i casi di successo nel mondo e in europa per poter dubitare degli argomenti e dei modelli di business che mettono a sistema le progettualità. Non resta che fare bene, e fare in fretta. E con l’aiuto del governo e dei cittadini possiamo farcela, tutti.


LA “CITTÀ DELLA CULTURA DI VITERBO”

La nuova sede della Biblioteca che grazie ad un pregevole progetto architettonico di recupero dell’edificio ex Caserma Vigili del Fuoco andrà ad integrarsi con il prospiciente Campus universitario della Tuscia per diventare il motore pulsante dell’azione della Biblioteca Consorziale per il rilancio della cultura in città.

 

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Il nastro

Il nastro, come un nuovo spazio della biblioteca. Il nastro, come spazio aperto. Una spina dorsale. Un percorso. Una traversata. Il nastro, come una linea di comunicazione. Il nastro, come una passeggiata. Il nastro come luogo di incontro. Il nastro come spazio didattico. Il nastro, come spazio espositivo. Il nastro, come uno spazio informativo. Un luogo da visitare e come collegamento a tutte le altre aree e funzioni. Il nastro come punto di riferimento di miscelazione del pubblico e del personale. Un simbolo per garantire un facile orientamento.

Aree pubbliche

Il nostro obiettivo è quello di creare uno spazio pubblico bello e funzionale. Un luogo che la gente possa amare, ricordare, vivere. Semplice e colorato. Uno spazio che comprende dei locali chiusi ma che è dotato di una sala lettura il cui soffitto è il cielo ed il cui pavimento è il prato. Uno spazio elegante e piena di energia. Spazi accessibili direttamente dalla strada o dal parco del vicino polo universitario. Alberi là dove l’asfalto dominava. Tappeti spessi e confortevole ovunque. Sofisticato sistema di illuminazione. Controllo acustico. Uno spazio per tutti. Uno spazio contemporaneo. Uno spazio felice. Per leggere, ascoltare, meditare, sognare o giocare. Ma anche solo per sedersi comodamente. Un arredamento estremamente confortevole. Ogni funzione è visibile e accessibile dal nastro. Uno spazio espositivo completamente flessibile.

Servizi di coordinamento

Gli Uffici di coordinamento sono situati al primo piano, ma in stretta correlazione con lo spazio pubblico della biblioteca. Costituiti da una struttura semplice. Collegamenti diretti con i parcheggi sotterranei.

Pochissime separazioni visive con gli spazi pubblici perché chi lavora qui è a sua volta pubblico stesso. Nessun corridoio. Disposizioni semplici di uffici e laboratori. Divisori in vetro . Collegamenti diretti alle varie funzioni sino al punto di consegna dei libri. Speciale sistema di stoccaggio libri mediante elevatori meccanici. Alcuni laboratori sono protetti dalla luce solare diretta . Il tutto improntato a perseguire la massima efficienza. Lo Spazio coordinamento deve essere una parte integrante della nuova biblioteca di Viterbo.

Basement

Il piano interrato ospita 2 funzioni: parcheggio per 240 auto e scooter, e futura zona stoccaggio libri (qualora le necessita della biblioteca lo dovessero richiedere). L’idea è quella di utilizzare il vuoto urbano dell’attuale caserma per creare posti auto utili alla biblioteca e alla università ma anche ad una zona della città ormai congestionata.

Deposito libri

Il deposito libri e la relativa scalabilità sono stati la nostra prima preoccupazione ed interesse. Scalabilità per 10, 20 anni. Qual è il sistema più efficiente, il più compatto, il più veloce e più economico? Sicuramente il Sistema completamente automatico. Sistema che richiede solo due persone per il funzionamento. Sistema molto efficiente economicamente sia da installare e da usare. Il sistema occuperebbe solo l’attuale torre per le esercitazioni della caserma. è un sistema già in uso nelle biblioteche di tutto il mondo. Sistema inventato da esperti e non da architetti. Sistema che può gestire anche i vecchi documenti. Ogni documento può essere messo a disposizione del lettore in meno di 10 minuti. I libri e le registrazioni sono conservati e protetti in condizioni igrotermiche stabili.