Yves il provocatore. Yves Klein e l'arte del XX secolo

ARTE IN BIBLIOTECA presenta GUGLIELMO GIGLIOTTI

Yves il provocatore. Yves Klein e l'arte del XX secolo

RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

 

Venerdì 15 Maggio ore 17:30 Consorzio Libri-Arte in Biblioteca presenta GUGLIELMO GIGLIOTTI

Yves il provocatore. Yves Klein e l’arte del XX secolo (Johan & Levi, 2015)

 

Guglielmo Gigliotti. Nato a Roma, dove vive, il 27/6/1967.Laureato in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università «La Sapienza» di Roma, facoltà di Lettere e Filosofia, critico d’arte, è docentedi ruolo di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è redattore de «Il Giornale dell’arte», ha curato numerose mostre per gallerie private (tra cui L’Attico di Fabio Sargentini, lo Studio d’Arte Cannaviello, Erica Fiorentini Arte Contemporanea, Il Segno, Oddi Baglioni) e musei (tra cui Macro di Roma e M.A.X. di Chiasso, Svizzera). E’ curatore, assieme ad Alberto Dambruoso dei «Martedì Critici», ospitati da MAXXI, MACRO, MADRE, MUSEO PECCI. Nel 2011 è stato pubblicato un suo saggio sull’arte degli anni ’80 nel volume Electa «Il confine
evanescente. Arte italiana 1960-2010», realizzato dal MAXXI. L’anno successivo ha pubblicato, con Carte Segrete, un libro sulla Scuola di San Lorenzo «Sei storie. Tirelli, Pizzi Cannella, Ceccobelli, Nunzio, Gallo, Dessì». Ha scritto per numerose testate, tra cui «Terzo occhio», «Tema celeste», «Segno». E’ in corso di stampa per De Luca «Arte-vita a Roma tra gli anni ’60 e ’70», autobiografia di Anna Paparatti curata e introdotta da Guglielmo Gigliotti.

 

Yves il provocatore. Yves Klein e l’arte del XX secolo (Johan & Levi, 2015) In questa biografia critica, Thomas McEvilley, il critico che ha contribuito al rilancio e alla conferma della genialità dell’artista dopo la sua morte, unisce il racconto biografico con la trattazione teoricadell’opera di Klein all’interno del contesto storico artistico in cui si è consolidata e sviluppata. Allo stesso tempo rievoca i tragici avvenimenti che circondano la sua ascesa verso il successo fino alla prematura scomparsa.

 

Yves Klein (Nizza, 1928 – Parigi 1962) sapeva di essere un rivoluzionario. Un guerriero dell’arte incline a sfidare le barriere della materia e del tempo per essere sempre “oltre” i limiti delle cose. Un cavaliere del Graal che a un’intensa spiritualità coniuga i tratti intrepidi e irriverenti di un Tintin. La sua opera sintetizza le esperienze artistiche della prima metà del Novecento e anticipa i temi fondativi delle avanguardie degli anni sessanta e settanta, abbattendo i confini dell’arte esistente e annunciando una nuova via. Rivoluzione blu, la chiamava, una svolta che avrebbe posto fine all’era della Materia e dato avvio all’era dello Spazio, di cui lui era l’autoproclamato Messaggero, lui Paladino e Proprietario del colore (il blu Klein appunto), Yves le Monochrome, il Conquistador del vuoto. E allora i gesti eclatanti: la mostra “Le Vide”, esposizione di una galleria metafisicamente vuota, arte immateriale venduta a peso d’oro, da gettare nella Senna; la fotografia del Salto, che lo ritrae mentre si tuffa a volo d’angelo dal cornicione di un palazzo parigino, non nel vuoto ma verso il Vuoto. Non discesa ma ascesa dal mondo fisico a quello del puro spirito, raggiunto infine con una morte prematura, dopo sette anni di folgorante attività. Attraverso le testimonianze vivide di quanti lo hanno conosciuto, questo libro restituisce la baldanza di un artista contraddittorio, un pittore e un antipittore che con passione e genio ha fatto sua un’eredità culturale in cui si mescolano Bachelard e Heindel, Jung e i Rosacroce, Duchamp e Malevic, e che ha saputo guadagnarsi un posto del tutto eccezionale a cavallo fra Modernismo e post Modernismo. McEvilley si addentra nella complessa unità estetica che soggiace alla semplicità apparente del monocromo blu. Evoca la drammatica parabola di un uomo che si è fatto tutt’uno con l’artista e che ha inseguito il mito di se stesso fino a morirne: «Lunga vita all’immateriale».

 

Thomas McEvilley (1939-2013) è stato studioso e scrittore, curatore e critico d’arte. Dottore di ricerca in filologia classica, si e occupato di filosofia e cultura greca e indiana antiche, oltre che di arte contemporanea. Ha insegnato alla Rice University di Houston, alla Yale University, alla School of Art Institute di Chicago, alla School of Visual Arts di New York. I suoi principali volumi in ambito artistico sono The Triumph of Anti-Art; Sculpture in the Age of Doubt; The Exile’s Return: Toward a Redefinition
of Painting for the Post-Modern Era.