IL DESIGN DEGLI ARCHITETTI ITALIANI. 1920 – 2000

Electa, 2014

 

Esce per Electaarchitettura un volume dedicato al design degli architetti italiani dal 1920 al 2000, con testi di Fiorella Bulegato e Elena Dellapiana.
Le autrici ripercorrono e indagano la storia del design dell’ultimo secolo attraverso le più importanti figure di architetti “intellettuali e teorici”, la cui cultura e visione del mondo sono stati il terreno più fertile per l’affermazione della disciplina dell’architettura e del design: proprio a questi progettisti, cultori di settori tecnici quanto umanistici, protagonisti del passaggio dalla dimensione artigianale a quella industriale delle imprese, si deve la fortuna dell’industrial design. Tre sono le figure, indicate come “spartiacque” del racconto sul dialogo tra architettura e design: Gio Ponti, Marco Zanuso ed Ettore Sottsass jr. Mettendo in luce i diversi approcci metodologici e pragmatici dell’attività del progettista come del designer, emerge la ricchezza interpretativa della nozione di oggetto: non solo struttura o
composizione di elementi, ma anche nodo di riflessione sulla natura dei materiali come sullo spazio abitativo e la sua funzione.
Il volume è introdotto da due saggi delle autrici; Elena Dellapiana fa il punto sulle personalità chiave dei designer architetti, sul loro rapporto con la società e il mondo della cultura, organizzando la trattazione in quattro momenti temporali: dagli anni venti alla Seconda Guerra mondiale, l’affermazione della figura dell’architetto-designer negli anni Cinquanta, dagli anni del boom alla condizione post-moderna, per finire indagando sui modi del contemporaneo. Fiorella Bulegato si interroga, invece, sempre storicamente, sul rapporto di queste figure con l’industria, le imprese, fino ad affrontare la costruzione di una visione del ‘Made in Italy’, e le conseguenze sul progetto delle trasformazioni economiche e produttive degli anni più recenti.
I due saggi aprono alla narrazione di un “catalogo” di personalità, cui viene dedicata una scheda di approfondimento “sinottico” sull’architettura e sul design, con un focus sugli oggetti progettati. Il volume intende essere uno strumento di conoscenza della scena architettonica e dell’industrial design del Novecento italiano.